PARIGI - Una marea blu in missione per conto di un'isola, una cavalcata imprevedibile alla vigilia che in patria sta oscurando persino le elezioni presidenziali di sabato prossimo. La favola Islanda continua ad arricchirsi di nuovi capitoli: dopo la storica qualificazione alla fase finale dell'Europeo di Francia, il sogno continua e la piccola nazionale nordica è pronta ora a sedersi a tavola con le grandi del calcio europeo, una tavola che sino a qualche mese fa gran parte dei suoi abitanti neppure pensava che esistesse. E di certo quei pochi che la conoscevano non immaginavano che potesse presentare piatti tanto succulenti. Un entusiasmo dilagante, perfettamente riassunto dal telecronista islandese, Gudmundur Benediktsson, ex giocatore dell'Islanda (noto in patria con il soprannome di 'Gummi Ben'), in un video diventato ormai virale sul web. Il modo in cui ha accompagnato il contropiede della sua nazionale nel quarto minuto di recupero della partita con l'Austria spiega tutto: il suo era una specie di rantolo d'entusiasmo prolungato, esaltazione allo stato puro, incredulità ma in fondo anche cieca fiducia che quel movimento collettivo sarebbe finito con la rete di Traustason e il passaggio del turno.
L'ENTUSIASMO - Adesso però gli islandesi ci stanno facendo la bocca: ieri negozi e uffici hanno chiuso presto, nonostante la partita contro l'Austria si giocasse alle 16 locali, per far si che nessuno si perdesse l'appuntamento con la storia. Una storia che a molti in patria ricorda l'avventura ai Giochi Olimpici di Pechino, quando la nazionale di pallamano, sport nazionale nella terra dei geyser, arrivò fino in finale prima di soccombere alla Francia.
320MILA ABITANTI - Non immagini che un paese di appena 320 mila abitanti possa mettere insieme una nazionale da quasi punteggio pieno in qualificazione (18 punti in 7 partite, hanno perso soltanto in Repubblica Ceca) e da ottavi ora contro l'Inghilterra lunedì alle 21 subito dopo Italia-Spagna, cui potrebbero rubare la scena. «Dobbiamo restare con i piedi per terra - ha confessato Arnor Traustason, eroe in zona Cesarini con il suo gol decisivo contro l'Austria - Tutta la pressione non sarà su di noi, ma sull'Inghilterra. Noi pensiamo a fare il nostro calcio, sarà un impegno difficile ma con l'aiuto del nostro pubblico chissà. Il loro supporto è incredibile, conosco tante persone che hanno prenotato i loro voli per Nizza subito dopo la partita». Un match molto sentito anche per chi, come Aron Gunnarsson, gioca al Cardiff City. Le sue sono parole da capitano: «Quello che abbiamo fatto è qualcosa che racconteremo ai nostri nipoti - ha ammesso - sarà un valore aggiunto per il resto della nostra vita. Dobbiamo goderci questi momenti. L'Inghilterra non ha mai giocato mai così bene in questo torneo, e nonostante il secondo posto nel gruppo, hanno giocato un calcio molto offensivo. Dovremo giocare al massimo delle nostre possibilità per avere qualche chance di vincere, perché vincere è tutto».