Euro 2016, Candreva e Florenzi: «Ora ci temono? Siamo orgogliosi»

Il laziale e il romanista pronti per la sfida contro la Svezia: «Dobbiamo replicare la prestazione fatta con il Belgio»
Pinna-Santoni
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DAI NOSTRI INVIATI - Parola al centrocampo, una città che spinge la Nazionale. Candreva e Florenzi, ordine alfabetico e d’apparizione, nel senso che uno è stato protagonista e l’altro spera di esserlo, magari già contro la Svezia. «Non contano i singoli, conta il gruppo, e non è solo un modo dire» dicono praticamente all’unisono, concetto ribadito più volte. «Bisogna giocare sempre come abbiamo fatto contro il Belgio» dice l’esterno della Lazio («Lotito non l’ho visto, sarà stato contento per l’Italia, come tutti i nostri tifosi»), «il gruppo si vede anche se si sta fuori. La voce l’abbiamo lasciata al Parc di Lione, Vertonghen ad un certo punto ha spintonato Oriali, io e Insigne, che pure siamo alti appena come la sua gamba, eravamo li a difendere Lele. La squadra prima di tutto, sul secondo gol l’arbitro ci poteva ammonire tutti, sarebbe stato lo stesso se in campo fossero stati i panchinari»

La partita contro la Svezia, adesso: «La stiamo preparando con cura, abbiamo già cominciato a studiare le mosse per metterli in difficoltà. In questo Europeo, in generale sono state tutte gare giocate ad altissimi livelli, nessuno ha vinto facile, equilibrate. Irlanda per 60 minuti grandissima partita, poi raggiunta dal pari» ha detto Candreva. «In Svezia ci temono? Siamo orgogliosi, abbiamo una storia, merito di Conte, ci ha trasmesso i suoi valori. L’azzurro unisce tutti e tutti i tifosi d’Italia. A Nainggolan ho solo detto che mi era mancato. Noi la squadra che ha corso di più? Quando si corre tutti e tutti insieme verso l’obiettivo puoi anche fare 100 chilometri, la fatica non la senti».

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