Euro 2016 Italia, Zaza: «Io, "il Follia", a caccia di spazio»

L'attaccante azzurro pronto al debutto da titolare contro l'Irlanda si confessa: «Mi chiamano così perché sono così. Il mio ruolo non è quello di entrare alla fine. Alla Juve quest'anno era giusto, perché era il primo anno che giocavo in una grande squadra»
Euro 2016 Italia, Zaza: «Io, "il Follia", a caccia di spazio»© LaPresse
Andrea Santoni
5 min

MONTPELLIER (FRANCIA) - Quest’anno ha fatto mister wolf, quello che arriva e risolve i problemi, Juve-Napoli su tutte. Qui in Francia, Simone Zaza sta provando a prendere il suo spazio. Così come ha fatto a Torino. E a questo proposito l’attaccante ha idee chiare: «Non mi pesa questo fatto, so che non è il mio ruolo, quello di entrare alla fine per cercare di chiudere i conti. Anche se è quest’anno è andata così: ho giocato poco, sono subentranto spesso e ho fatto bene. Sì, anche contro la Svezia. Il gol nasce da una mia giocata ma più bravo di me è stato Eder. Comunque: da 90 a 5 minuti io voglio dare sempre il mio contributo. E sudo ogni giorno per ricavarmi il mio spazio».

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FUTURO... - Zaza per un attimo guarda avanti, mandando un messaggio a Torino: «Un’altra annata così alla Juve? Io spero di giocare di più ma sono consapevole di aver giocato il mio primo anno in una grande squadra, e dunque ci può stare aver giocato poco; adesso valuteremo alla fine dell’Europeo: l’ obiettivo è quello di restare a Torino, anzi sono sicuro che resterò alla Juve».


  
CHIAMATEMI FOLLIA - C’è una bella storia curiosa intorno a Simone. Non tanto il fatto che qui sta studiando per prendere...la patente di guida. Ma il suo ingresso nel modo social. su Instagram, è stato accompagnato da un hashtag mirato: “la follia rende sani di mente”, non casuale, come lui per primo racconta: «È una moda, quella del web. Io ci sono entrato perché non si può farne a meno. E ho usato questa frase che avevo trovato su internet: mi piaceva farla mia, una frase che mi rappresenta. Mi rendo conto di essere talvolta esuberante altre no, di sicuro poco equilibrato: si può stare bene altre male ma un pizzico di sana follia serve sempre». Poi un attimo di riflessione: «Oh, non sono uno fuori di testa, sia chiaro, anche se “follia” è il tatuaggio che ho tra le dita della mano. Me lo sono fatto il primo anno di seri A a Sassuolo. Lì c’era Pegolo, mio compagno che ripeteva sempre così... e io ho deciso di tatuare questa parola. Tanto che adesso mi chiamano “follia”...».

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RAGAZZO DEL SUD - L’attaccante bianconerazzurro testimonia poi le radici della sua forza di ragazzo del sud: «È vero. Noi in Nazionale chattiamo tra noi ma non in dialetto, sarebbe un casino... Io vengo dalla Basilicata, non certo una ragione famosissima; lì è difficile emergere, ho dovuto fare tanti provini, spostarmi, i miei genitori mi accompagnavano sempre per non avere rimpianti. Ecco, ci sono tanti di lì che potrebbero essere al posto mio, per questo, lo dico da sempre, do sempre il 100% per dimostrare di meritare il privilegio che ho avuto rispetto a loro».
  
L’OCCASIONE - Contro l’Irlanda Zaza avrà l’opportunità di giocare dall’inizio, al posto di Pellè: «La grande occasione di dimostrare il proprio valore, magari per scalzare qualcuno? E se questo mi dà pressione? Guardate, non c’è un loro e un noi, il gruppo è unito, io spero di giocare, magari con altri che fin qui non lo hanno fatto, vorrei segnare o fare un gol e vedere gli altri compagni entrare in campo come è già accaduto nelle altre due gare precedenti, quando siamo stati noi a farlo. Per questo daremo il massimo, magari non basta sempre però sarà così. Mi chiedete se questo è il mio momento migliore di forma? A livello personale non sono al 100%: penso di poter dare e fare di più. Per questo sono concentratissimo. Anche perché Conte ha tutti noi ha dato qualcosa in più».
  
MORATA MEGLIO IN VACANZA - L’ultimo pensiero è per un amico particolare, possibile avversario ed ex...compagno, Alvaro Morata: «Lo sento ogni giorno, siamo amici; dopo i suoi due gol alla Turchia gli ho inviato un messaggio divertante: “Ti sei tagliato i capelli come me, per questo hai fatto gol di testa”. Andremo in vacanza insieme? No, niente voci di mercato ma parliamo d’altro. Trovarlo qui da avversario? Giocarci contro in amichevole a marzo è stato bello, perché, lo ripeto, siamo amici; però, qui in Francia, meglio incontrarlo il più in là possibile».


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