Euro Strike 2020: oscurati oltre 600 siti di live streaming illegali

L'operazione della Guardia di Finanza contro i portali pirata che trasmettevano le partite degli Europei: multe salate anche per gli utenti
Euro Strike 2020: oscurati oltre 600 siti di live streaming illegali© EPA
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Si chiama Euro Strike 2020 l'operazione condotta dal nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche della Guardia di finanza che ha portato all'oscuramento di più di 600 risorse informatiche tra server, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming non autorizzati a trasmettere gli Europei di calcio. A dare l'input la Uefa che - in quanto titolare dei diritti di trasmissione dell'evento - ha segnalato la proliferazione di portali streaming pirata che permettevano di seguire gli eventi attraverso la Iptv, ovvero la Internet Protocol Television - la tv attraverso la rete.

Che cosa si rischia

I responsabili dei siti pirata rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa che può arrivare a oltre 15mila euro. Mentre, gli utenti - più di 100mila persone solo ieri - riceveranno automaticamente una sanzione di 1.032 euro. Tim e Sparkle sono state "il braccio" della Guardia di Finanza nell''operazione anti-pirateria Euro Strike 2020. Le due società "esprimono soddisfazione per la buona riuscita dell'operazione", materialmente realizzata attraverso il supporto delle Direzioni di Sicurezza di TIM e Sparkle che hanno bloccato attraverso i propri sistemi informatici gli indirizzi IP coinvolti nella trasmissione via internet di eventi sportivi coperti da copyright. 

Europei, operazione anti pirateria

Sky esprime soddisfazione per l’operazione antipirateria “Euro Strike 2020” condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Napoli. "Il susseguirsi di azioni di contrasto sempre più frequenti ed efficaci sono il risultato della stretta collaborazione tra industria e forze dell’ordine, a cui vanno i nostri ringraziamenti per l’impegno nella lotta ad un fenomeno criminale che danneggia l’intera industria sportiva, dallo sport amatoriale, agli appassionati, fino ai detentori dei diritti e i broadcaster, distruggendo posti di lavoro e creatività”.


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