Italia-Belgio, il retroscena sull'arbitro: fu arrestato nel 2020!

Si ritrovò vittima di una retata della polizia durante una festa in un ranch a Suho Polje, piccolo centro vicino a Bijeljina
Italia-Belgio, il retroscena sull'arbitro: fu arrestato nel 2020!© EPA
Edmondo Pinna
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Vero, le presenze non contano, dato che arbitri con tre gare all’Europeo all’attivo (Orsato, Brych, Mateu Lahoz) hanno lasciato o stanno lasciando Istanbul in queste ore. Dunque, non sono indicative. Però la designazione di Slavko Vincic per Belgio-Italia all’Allianz di Monaco, domani sera, suona strana. No, non per quelle vicende giudiziarie, assolutamente e totalmente non fondate, capitategli in Bosnia-Erzegovina, dalle quali è uscito pulito poco più di un anno fa. No, neanche per quello strano frutto del caso, che vuole l’arbitro nato a Maribor connazionale del presidente della Uefa, Aleksander Ceferin (sloveni entrambi) e allora, eccoci ancora con la Superlega, le lotte di potere e le vendette trasversali. Certo, chiunque, anche un bambino ci penserebbe. Ma il dubbio nasce proprio dal numero di gare affidategli da Roberto Rosetti in questo Europeo. Una modesta Spagna-Svezia e una Svizzera-Turchia che lo ha visto alle prese con un solo episodio (contatto su Xhaka). Sembrava poco per un quarto di finale, fra l’altro di così alto livello. Invece anche l’altro quarto previsto per domani, ovvero Svizzera-Spagna, è andato all’inglese Oliver, sì, quello del «bidone della spazzatura» di Buffon, anche lui con 2 gettoni di presenza. E allora, sembra un rischio, sulla carta. Vedremo se sarà così.

Lo scandalo del 2020

Vincic è stato protagonista, suo malgrado, di un episodio curioso quanto tremendo per chi si trova fuori da un contesto criminoso. Durante un viaggio d’affari, nel maggio del 2020, è stato invitato ad una festa in un ranch a Suho Polje, piccolo centro vicino a Bijeljina, nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Tutto bene fino a quando è scattata una retata da parte della polizia, che hanno fermato ed arrestato 35 persone con l’accusa di spaccio di stupefacenti, traffico d’armi e prostituzione. Fra le persone fermate, anche Vincic che, dopo un passaggio doveroso in commissariato, ha spiegato di essere completamente estraneo e già dopo poche ore era in viaggio per far ritorno alla sua famiglia, alla quale ha dovuto comunque spiegare la situazione. «E’ stato l’errore più grande della mia vita» ha affermato l’arbitro sloveno, commentando l’accaduto, subito dopo la grande paura: nessuna accusa, nessuno strascico. Ma la notizia resta nell’etere e spunta fuori ogni volte che si digita il suo nome su internet. Speriamo resti isolata...


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