Roma, dai rigori ai viaggi: i segreti di Koopmeiners

Il centrocampista dell'Az Alkmaar è seguito attentamente da Tiago Pinto: in questa stagione da mediano ha realizzato 17 gol, adesso lui vuole una nuova avventura all'estero
Roma, dai rigori ai viaggi: i segreti di Koopmeiners© EPA

ROMA - Non succede molto spesso di vedere due fratelli salire insieme sulla stessa auto e dirigersi nello stesso centro sportivo per sostenere l’allenamento per lo stesso club. Ed entrambi tra l’altro sono anche capitani. Uno si chiama Teun, l’altro invece Peer. Sono i fratelli Koopmeiners, entrambi giocatori e capitani dell’AZ Alkmaar. Solo che il fratello maggiore, 23 anni, è il capitano della squadra maggiore, mentre invece il più piccolo (ha due anni in meno) ha la fascia della seconda squadra. Due ragazzi molto normali, che vivono lontani dai riflettori nonostante la loro fama, sia nella città di centomila abitanti, sia nell’Olanda che ormai li convoca stabilmente in nazionale. Teun è ormai al centro dell'attenzione per il suo talento e per quella qualità che ha attratto i grandi club europei, in primis la Roma che ha già presentato un’offerta per lui e che è disposta anche a qualche sforzo economico per assicurarselo. 

E lui, nonostante quella fascia da capitano che porta al braccio, non ha mai nascosto la volontà di fare il salto di qualità e provare l’avventura in Serie A, soprattutto se alla corte di José Mourinho. Le sue abilità hanno stregato anche lo Special One. Koopmeiners è nato nelle giovanili dell’Az Alkmaar come difensore centrale, poi nel corso degli anni è avanzato a centrocampo perché come dicono in Olanda “è uno spreco lasciarlo lì dietro con i piedi che si ritrova”. Molto bravo nelle giocate individuali, con il pallone tra i piedi è dotato di un sinistro da regista puro ed è molto preciso nei lanci lunghi alla ricerca degli attaccanti. Ma soprattutto negli ultimi anni è diventato anche un goleador: 17 gol realizzati in questa stagione, 16 in quella precedente. Grazie anche alla sua abilità nel calciare i rigori, una qualità su cui ha lavorato tanto quando era piccolo. Il segreto?


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Tutto merito del padre Remco Koopmeiners, in passato grande sportivo e adesso psicologo dello sport. Sportivo sì, ma non nel calcio. Era un giocatore di baseball, campione europeo negli anni ’80 con i Juniors. Qualche anno fa lo stesso Teun ha raccontato che spesso andavano in vacanza negli Stati Uniti per vedere le partite della Major League Baseball. Mazza e guantoni però non sono mai particolarmente piaciuti a Teun che invece ha da subito adorato il pallone da calcio. Con il padre quando era piccolo ha trascorso centinaia di ore a calciare i rigori, perché secondo Remco “Un allenatore andrebbe licenziato se pensa che non tutti possono battere i rigori. Tutti possono imparare a calciarli”. Con il duro lavoro adesso Koopmeiners è diventato uno dei migliori finalizzatori su penalty. Nonostante giochi davanti alla difesa il gol è una delle sue passioni: "Mi piace difendere, ma mi piace giocare a centrocampo. Voglio anche essere coinvolto dalla squadra in fase di finalizzazione”. 

Per più di cinque anni l’Az è stato il suo punto di riferimento nel calcio, ma anche nella vita. Nel suo centro sportivo è cresciuto e maturato, diventando un giocatore migliore. E nel centro sportivo ha scoperto anche l’amore. Dal 2018 Teun è fidanzato con Rosa Schmidt, una ragazza di Alkmaar che in quella stagione stava praticando uno stage proprio con la squadra olandese. I due si vedevano nel centro sportivo, si scambiavano quattro chiacchiere fino alla richiesta di un appuntamento e della relazione che ormai va avanti a gonfie vele. Rosa adesso sta studiando all’Hogeschool van Amsterdam per prendere una laurea in gestione delle risorse umane. I due sono inseparabili: nel 2019 si sono goduti una vacanza a Cuba, poi in Tanzania, in Spagna e Sud Africa. Hanno visitato anche l’Italia, quella che potrebbe diventare la loro prossima casa. La Roma segue attentamente il profilo di Koopmeiners, convinta di potersi assicurare uno dei migliori talenti del calcio europeo. 


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ROMA - Non succede molto spesso di vedere due fratelli salire insieme sulla stessa auto e dirigersi nello stesso centro sportivo per sostenere l’allenamento per lo stesso club. Ed entrambi tra l’altro sono anche capitani. Uno si chiama Teun, l’altro invece Peer. Sono i fratelli Koopmeiners, entrambi giocatori e capitani dell’AZ Alkmaar. Solo che il fratello maggiore, 23 anni, è il capitano della squadra maggiore, mentre invece il più piccolo (ha due anni in meno) ha la fascia della seconda squadra. Due ragazzi molto normali, che vivono lontani dai riflettori nonostante la loro fama, sia nella città di centomila abitanti, sia nell’Olanda che ormai li convoca stabilmente in nazionale. Teun è ormai al centro dell'attenzione per il suo talento e per quella qualità che ha attratto i grandi club europei, in primis la Roma che ha già presentato un’offerta per lui e che è disposta anche a qualche sforzo economico per assicurarselo. 

E lui, nonostante quella fascia da capitano che porta al braccio, non ha mai nascosto la volontà di fare il salto di qualità e provare l’avventura in Serie A, soprattutto se alla corte di José Mourinho. Le sue abilità hanno stregato anche lo Special One. Koopmeiners è nato nelle giovanili dell’Az Alkmaar come difensore centrale, poi nel corso degli anni è avanzato a centrocampo perché come dicono in Olanda “è uno spreco lasciarlo lì dietro con i piedi che si ritrova”. Molto bravo nelle giocate individuali, con il pallone tra i piedi è dotato di un sinistro da regista puro ed è molto preciso nei lanci lunghi alla ricerca degli attaccanti. Ma soprattutto negli ultimi anni è diventato anche un goleador: 17 gol realizzati in questa stagione, 16 in quella precedente. Grazie anche alla sua abilità nel calciare i rigori, una qualità su cui ha lavorato tanto quando era piccolo. Il segreto?


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