Insigne e il Napoli, futuro in bilico: "Parleremo dopo gli Europei"

L'esterno azzurro, impegnato ad Euro 2020 con la Nazionale italiana, glissa sul proprio futuro
Insigne e il Napoli, futuro in bilico: "Parleremo dopo gli Europei"© Getty Images
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"Penso solo a giocare l'Europeo, dopo c'è tempo per parlare con la società. Non ho rimpianti. Quel che ho sempre sognato era giocare col Napoli e indossare la fascia. Si sono avverati i miei due sogni: non sono contento ma stracontento. Io alla Lazio? È uscito che Immobile faceva il direttore qui per portarmi ma non è vero. Non mi ha detto nulla. Siamo amici, andremo in vacanza insieme e non abbiamo parlato di questo Gattuso? Ci siamo mandati qualche messaggio, mi ha detto che sono successi un po' di casini. Io però sto pensando all'Europeo, lui è in vacanza e non gli faccio certe domande". In conferenza stampa, Lorenzo Insigne, esterno del Napoli e della Nazionale italiana impegnata sabato contro l'Austria negli ottavi di finale di Euro2020, glissa sul proprio futuro: "I giovani stanno vivendo una grande favola, è un bene anche per noi. Ci stanno dando il loro entusiasmo, io sono più grande: è la prima volta che vivo una competizione così da protagonista, ne sono orgoglioso, sto vivendo una favola e sto dando più del 100% per ripagare la fiducia di squadra e mister mettendo in campo le mie qualità per arrivare a un solo obiettivo".

Insigne: "Grazie a Prandelli e Conte, ma con Mancini ho più chance"

"Negli anni passati ero più giovane, c'erano altri moduli e mi sono adattato. Ho sempre ringraziato i ct come Prandelli e Conte che mi hanno portato a Mondiale ed Europeo. Col 3-5-2 mi sono messo a disposizione, con Mancini ho chance in più: fa un modulo adatto alle mie caratteristiche ma non solo alle mie, ma a tutti quelli che giocano. La nostra forza è il gruppo. Ci sono giocatori di qualità, avete citato Jorginho ed è giusto si parli di lui. Viene da anni stupendi col Chelsea, è un orgoglio per noi avere un giocatore come lui in squadra. Non sta a me decidere se meriti il Pallone d'Oro, spero sia in lista però: lo merita ed è un grande giocatore, lo chiamiamo il Professore e siamo contenti di averlo".

Insigne sulla maglia numero 10 e le Notti Magiche

"Io ho una grossa responsabilità a indossare la maglia numero 10 ma non voglio mettermi pressione addosso. Cerco sempre di scendere in campo più spensierato possibile: il mister dà tanti consigli a me come agli altri, poi è stato un grande calciatore e può insegnarci tanto. Possiamo mettere in pratica i suoi insegnamenti. Le Notti Magiche? A me piace scherzare col gruppo, mettiamo sempre musica. Io metto musica napoletana, però era una cosa che volevamo fare per i tifosi che non erano allo stadio. Ci tenevamo a farla tutti insieme fuori dall'hotel per far vedere quanto ci teniamo".

Insigne: "Alle spalle ho un centrocampo che mi rende contento"

"Alle spalle ho un centrocampo che mi rende contento: ce li invidiano in tanti questi giocatori. Barella, Jorginho, Verratti, Locatelli, hanno qualità e intensità. Ci danno una mano importante. Per quanto riguarda il modulo, gli avversari ci conoscono ma facciamo il nostro calcio senza snaturarci. E' stata la nostra forza, li mettiamo in difficoltà, con Immobile e Belotti che ci creano spazi e gli avversari non sanno chi prendere. Il gol? È il sogno di tutti segnare in questi stadi. Sogno di fare una grande partita, anche se non arriva il gol, l'importante è vincere le partite".

Insigne: "Immobile e Verratti sono amici in campo e fuori"

"Il mio gol in amichevole è stato l'ultimo fatto a Wembley. Era un momento particolare per la Nazionale, è sempre bello segnare in questi stadi. Poi per quanto riguarda il ruolo... Io sono più grande, come altri, diamo qualche consiglio ai giovani. Guardiamo anche i ragazzi: sono giovani, hanno qualità, ci danno tanto come diamo a loro. Immobile e Verratti sono due amici in campo e fuori. Quando Ciro ha vinto la Coppa mi sono emozionato, con loro sono cresciuto a Pescara. Un giorno potrò dire che avrò giocato con la Scarpa d'Oro. Marco gioca da dieci anni a Parigi, giocare in queste squadre non è facile".

Insigne: "Schick mi ha impressionato"

"Non abbiamo affrontato big? Non rispondo: noi giochiamo con chi peschiamo, come nel girone. Facciamo il nostro calcio, prepariamo gara dopo gara. Abbiamo visto qualche gara dell'Austria, corrono, pressano, fanno riaggressione alta appena persa palla. Dobbiamo studiarli ma dobbiamo pensare a quel che dobbiamo fare noi. La prepareremo per fare una grande prestazione. Schick mi ha impressionato, poi c'è Sterling che è forte. Poi ci sono anche altri che non portano la 10 che fanno la differenza. Spero che i più forti li troveremo poù avanti possibile".

Insigne: "Non è la Nazionale del Sud"

"Nazionale del Sud? Non c'è mai stata una cosa così, se hai qualità lo dimostri in campo, non se sei del nord o del sud. Non l'ho mai provato: c'è stato l'esempio di Cannavaro, capitano e Campione del Mondo. Tutti devono sognare la Nazionale. Se hai qualità e la trasmetti, tutti possono aiutarti. Il tiro a giro alla Insigne? I portieri si avviano prima adesso... Sono contento, non voglio che venga definito così. Mi alleno sempre. Cerco sempre di perfezionarlo, spero che arrivino altri gol, anche normali, per far vincere la Nazionale".

Insigne: "Leggiamo gli elogi ma dobbiamo pensare a lavorare"

"Sappiamo che è da dentro o fuori, che un episodio può cambiare la gara. Non dobbiamo pensarci, fino ad ora i giovani che sono scesi in campo hanno fatto bene: si sono fatti trovare pronti anche nella gara decisiva, noi siamo sereni, i ragazzi hanno dimostrato di giocare con tranquillità. Barella, Locatelli, Berardi, anche se non hanno mai fatto competizioni così importanti, con la Turchia ci hanno dato loro una mano per arrivare al risultato finale. Leggiamo gli elogi, fanno piacere, dobbiamo allenarci bene ma ora in ogni partita può girarci un episodio contro. È un orgoglio, siamo partiti che nessuno contava su di noi. Siamo sempre stati sereni a lavorare duro e serve continuare così. Non abbiamo fatto ancora nulla: abbiamo vinto il girone, il nostro obiettivo non era questo, ma arrivare in fondo. Più pensiamo a questo e più non stiamo coi piedi per terra. Serve dare ancora di più per arrivare fino in fondo".


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