Danimarca: "Abbiamo giocato per obblighi Uefa". Boniek nega

I danesi affermano di esser stati contrari a riprendere il gioco dopo il malore di Eriksen, ma le pressioni li hanno indotti a rientrare in campo. La versione di Boniek è diversa
Danimarca: "Abbiamo giocato per obblighi Uefa". Boniek nega
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COPENAGHEN (Danimarca) - Accuse e disappunto. Questo traspare dalle dichiarazioni dei giocatori danesi, a due giorni dalla vicenda Eriksen che ha tenuto tutti i tifosi col fiato sospeso. I calciatori della Danimarca sostengono che il rientro in campo contro la Finlandia sia stato forzato, nonostante l'umore del gruppo fosse, condivisibilmente, alterato per l'incidente occorso al compagno di squadra. "Siamo stati in una posizione in cui non avrebbero dovuto metterci", afferma il portiere Kasper Schmeichel. Anche l'attaccante Martin Braithwaite ha espresso il proprio disappunto per come è stata gestita la ripresa della partita dell'Europeo contro la Finlandia: "Avevamo due opzioni, continuare la partita o tornare il giorno dopo a mezzogiorno", ha spiegato Schmeichel nel ritiro di Helsingor, a nord di Copenhagen, dove la Danimarca, dopo aver annullato la seduta di ieri, ha ripreso ad allenarsi in preparazione della partita di giovedì contro il Belgio. Sempre secondo il portiere del Leicester, qualcuno avrebbe dovuto far notare che "quello non era il momento per prendere quella decisione, e che forse si doveva attendere fino all'indomani per decidere". Braithwaite ha raccontato che i calciatori "avrebbero voluto una terza opzione, perché non volevamo giocare". La ripresa della partita, ha aggiunto il giocatore del Barcellona, ??"non era un desiderio. Era una delle sole possibilità che avevamo, e ci è stato detto che dovevamo prendere una decisione".

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Boniek: "Che sciocchezza, nessuna pressione dall'Uefa"

"E' una sciocchezza. Non so quale sarebbe stata la soluzione migliore ma dire che la Uefa abbia esercitato pressioni per domande di soldi è estremamente sbagliato e ingiusto". Zbigniew Boniek, presidente della Federcalcio polacca e vicepresidente Uefa, a "Przeglad Sportowy" nega che da Nyon hanno costretto la Danimarca a tornare in campo contro la Finlandia dopo quanto successo a Eriksen. "Nessuna soluzione sarebbe stata facile da non aver aggiunto nessuno ha obbligato nessuno".


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