© EPACristian Eriksen è stato operato ieri al Rigshospitalet e gli è stato impiantato un Icd, termine inglese che sta per Implantable Cardioverter Defibrillator, ovvero un defibrillatore sottocutaneo, la versione meno invasiva dei due modelli che gli esperti che abbiamo interpellato ci hanno illustrato (potete legge-e le interviste in queste due pagine). Riguardo all'intervento c'è il massimo riserbo e il comunicato della federazione danese che lo annunciava è arrivato ieri mattina presto, senza però che venisse specificato quando sarebbe stato effettuato e da chi. «Dopo aver sottoposto Christian a diversi esami cardiaci - si legge nella nota - , è stato deciso che avrebbe dovuto avere un Icd. Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco causato da disturbi del ritmo (aritmia). Christian ha accettato la soluzione e il piano è stato confermato anche da specialisti a livello nazionale e internazionale che consigliano a tutti lo stesso trattamento. Chiediamo a tutti a dare a Christian e alla sua famiglia pace e riservatezza».
Eriksen, futuro nebuloso
Già oggi o al massimo domani Eriksen tornerà a casa per un periodo di assoluto riposo con la sua famiglia. Le sue condizioni saranno monitorate dello staff dell'ospedale dove è stato operato, dal medico della Nazionale, Morten Boesen, e soprattutto dall'Inter che è titolare del suo cartellino. Il viaggio del dg Marotta e del dottor Volpi a Copenaghen, ipotizzato negli scorsi giorni, non ci sarà: c'è stato un contatto tra le parti e il centrocampista sarà lasciato tranquillo e sereno insieme ai suoi cari. È invece probabile che a luglio sarà lui a venire a Milano e a sottoporsi a un nuovo ciclo di esami per capire com'è la situazione del cuore. Se potrà giocare ancora a calcio e dove, non è chiaro.
Tutti gli approfondimenti sull’edizione del Corriere dello Sport – Stadio