Torino, Sirigu: "Io alla Roma? Non ne so nulla"

Così il portiere dal ritiro della Nazionale: "La Capitale è una città bellissima, ma se ci fosse stato un interessamento, Cairo me l'avrebbe fatto presente"
Torino, Sirigu: "Io alla Roma? Non ne so nulla"© Getty Images
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COVERCIANO (Firenze) - "Interesse della Roma sul sottoscritto? Non ne so nulla, neppure se Cairo ha respinto dal club giallorosso un'offerta per me. Non ho sentito nessuno. Ma sono certo che il presidente conoscendo bene le regole del mercato mi avrebbe chiamato se l'avesse ricevuta".Così Salvatore Sirigu ai microfoni di Raisport: il portiere granata difenderà i pali dell'Italia sabato contro la Grecia in assenza dell'infortunato Donnarumma. "Roma è una bellissima città ma ne parlerò se dovessi ricevere eventuali proposte. Chiudere la carriera a Cagliari? Ci ho pensato quando ero più giovane, come ogni sardo che gioca a calcio il Cagliari è una squadra mito, da piccolo ho indossato quella maglia ma poi le nostre strade si sono incrociate solo da avversari". Infine Buffon che ha appena detto addio dopo un anno al Psg, la squadra dove Sirigu ha militato per diverse stagioni: "Viene visto come icona della Juventus ma per tutti gli italiani è il portiere che ha vinto gli ultimi Mondiali, il simbolo della Nazionale degli ultimi anni. Un eventuale suo ruolo in azzurro? Sarebbe qualcosa di positivo, al di là di cosa deciderà di fare nell'immediato credo che nel suo futuro ci sia un ruolo legato alla Nazionale".

"Che amarezza non aver raggiunto l'Europa col Torino!"

"Io titolare ai prossimi Europei? No, sono tornato in Nazionale pensando prima ai miei obiettivi con il Torino poi con gli azzurri. Giocare titolare fa piacere ma prima di tutto fa piacere far parte della squadra della gente quale è la Nazionale. Ci aspettano due partite molto importanti contro avversari ostici che si giocheranno fino alla fine la qualificazione - ha proseguito Sirigu riferendosi anche alla successiva sfida con la Bosnia in programma l'11 giugno a Torino -. Bisogna scendere in campo con grande attenzione, senza frenesia, per evitare brutte sorprese. E' questo che mi ha insegnato l'esperienza. Dovremo essere cauti, cercare di fare il nostro calcio e fare più punti possibile adesso per evitare eventuali calcoli alla fine". Poi una battuta sulla stagione appena conclusa che ha visto il Torino battersi fino all'ultimo per tornare in Europa: "C'è amarezza per non esserci riusciti dopo una stagione da applausi. Però siamo anche consapevoli di aver fatto bene, negli ultimi 15 anni in Serie A con questi risultati saremmo arrivati di sicuro in Europa, Champions compresa. E' stato un campionato di livello, abbiamo tenuto un buon passo al pari di squadre che in teoria avrebbero dovuto avere 10 o 15 punti più di noi".


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