Italia-Belgio, la formazione di Mancini: c'è un cambio in attacco

Tra dubbi e certezze, il ct pensa a quale sia il tridente migliore da schierare contro il Belgio
Italia-Belgio, la formazione di Mancini: c'è un cambio in attacco© EPA
Andrea Santoni
3 min

Il primo luglio di nove anni fa una Nazionale tra le più belle sul piano del gioco di questo ultimo quarto di secolo, targata Cesare Prandelli, ripartita dopo un fallimento mondiale e dopo un biennio brillante, arrivò con pieno merito e alte aspettative popolari e di critica a giocarsi la fi nale del campionato d’Europa contro la Spagna campione del mondo. Per farlo eliminò nei quarti l’Inghilterra ai rigori e la Germania in semifi nale. A Kiev finì amaramente, con un 4-0 per le Furie Rosse che affondarono un’Italia che pure contava sulla BBC davanti a Buffon, su un super centrocampo con Marchisio-Pirlo-De Rossi e Montolivo, più Cassano e Balotelli davanti. Il palleggio inesorabile dei piccoli geni Xavi e Iniesta ci ipnotizzò. Infortuni e black out fecero il resto. Questa lunga premessa ci serve a introdurre una serie di valutazioni verso la sfida dentro-fuori del 2 luglio prossimo contro il Belgio, alla luce della vittoria sofferta pur meritata dell’Italia sull’Austria del diabolico Foda. Perché per un attimo, al gol di Arnautovic, abbia-ìmo visto sul volto degli azzurri, invitti da quasi tre anni, l’ombra della caduta impensata. Il ritrovato 0-0 è stato taumaturgico. Sarebbe stato pazzesco uscire, data la montagna di cose buone fatte in questi mesi. Ma adesso che l’asticella sale al livello dei migliori, per saltarla non basta più solo centrare la rincorsa. [...]

Quale tridente schierare contro il Belgio

[...] Se dietro l’unica novità dovrebbe riguardare il rientro di capitan Chiellini accanto a Bonucci, con Di Lorenzo-Spinazzola esterni, l’altro punto interrogativo riguarderà il tridente. Come detto Berardi-Immobile-Insigne non hanno convinto il ct. Ma se il cambio a destra appare semplice, data la condizione di Chiesa, non altrettanto è trovare eventuali soluzioni alternative a Ciro e Lorenzo. Vedremo come Mancini risolverà la questione (evitando il rischio di “perdere” risorse fondamentali). Perché tornare a Wembley è quel che si meritano tutti. Lui per primo.

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