Contro l’Albania abbiamo ritrovato il miglior Jorginho che, come era capitato al fantastico Kroos contro la Scozia, ha fatto un partitone per meriti personali e demeriti altrui: nessuno lo ha marcato. Spagna e Croazia non gli concederanno tutto quello spazio. Il pericolo contro Fabian Ruiz e Rodri è proprio quello di lasciare a quei due fenomeni l’iniziativa. Se accadrà, per noi diventerà il primo problema.
8. Libertà a Yamal
Altro rischio non da poco riguarda la presenza sul versante destro dell’attacco spagnolo del più giovane calciatore nella storia degli Europei, Lamine Yamal. Regalargli un metro, solo un metro, può trasformarsi in un disastro. In quella zona gioca Dimarco, però è il terzino che spinge di più, basta un capovolgimento di fronte e Yamal, se parte palla al piede, non lo prendiamo più. Resterà più indietro l’interista? Vediamo, il pericolo c’è.
9. Fare subito i conti
Se non perdiamo con la Spagna, il pericolo della Croazia (che abbiamo battuto una sola volta più di 80 anni fa, nel ‘42, e negli otto incroci successivi abbiamo perso tre volte) diminuisce un po’. Vincendo saremmo qualificati, con un pareggio saliremmo a quattro punti e la Croazia, battendo l’Albania, arriverebbe a tre, quindi nello scontro diretto avremmo due risultati su tre. Lo stesso accadrà se riusciremo a conservare una migliore differenza-reti, ora noi siamo a +1 e loro a -3, 4 gol di differenza. Ecco, tutti questi conti è meglio se li facciamo noi, sul giornale, la Nazionale non deve pensarci. Tabelle da bandire nel ritiro di Iserlohn.
10. La fine della Croazia
Se Croazia-Italia di lunedì prossimo a Lipsia sarà decisiva, che a nessuno venga in mente di affrontare una squadra finita, perché la Croazia non lo è mai. Se contro la Spagna ha dato questa impressione, che venga subito cancellata dalla mente degli azzurri. Una nazionale così orgogliosa, con un capitano come Modric, non molla prima di aver dato tutto, ma proprio tutto.