Sarri: "Io squalificato per un dito, ho visto mani sul collo non sanzionate"

Il tecnico della Lazio, in conferenza stampa, ha presentato la gara di Europa League contro il Marsiglia e non solo: "Occhio a Milik"
Sarri: "Io squalificato per un dito, ho visto mani sul collo non sanzionate"© Getty Images
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ROMA - Dare continuità di risultati. La Lazio cerca altri punti dopo la bella vittoria contro l'Inter. E in Europa League sfida l'Olympique Marsiglia di Jorge Sampaoli. Maurizio Sarri, in conferenza stampa, ha analizzato la sfida contro i francesi e non solo: “Con il calendario attuale l’Europa League diventa una manifestazione infattibile. Non c’è la possibilità di giocare il lunedì in campionato e diventa difficile. Il problema è relativo in questa partita, abbiamo giocato sabato, vediamo dopo. Mi preoccupa Milik, ma anche tutto il Marsiglia. Hanno gamba, giocano un calcio tattico, hanno qualità. Parliamo di un match di alto livello e impegnativo. Con le regole in questa stagione in Europa la partita assume grande importanza. Immobile? Un giocatore di importanza talmente elevata nella squadra che è difficile gestirlo. Vediamo volta per volta le reazioni del ragazzo, sta abbastanza bene, ma ci sono pure le sette partite in 20 giorni. Credo possa andare avanti, vedremo di partita in partita”.

Sarri parla a Dal Pino: no a paragoni con la Premier

“Il discorso calendario investe sette squadre. E tutte saranno costrette a giocare 17 partite con meno di 72 ore. Una media di 2,5 per squadra, peccato che noi saremo a 6 e una a 0. La Lega Calcio, molto disponibile nei mei confronti, mi risponde sempre, con altri no. Noi non pensiamo male, nessuna strategia contro di noi. Pensiamo ci sia stata un pizzico di leggerezza. 4-2 lo puoi accettare, 6-0 è meno accettabile. Ho visto Dal Pino che ha parlato di Premier League. I dirigenti portano 5miliardi di euro, i nostri meno di un quinto. Quando ho fatto l’Europa League con il Chelsea ho cambiato anche dieci giocatori. Il confronto non è paragonabile, la Premier meglio lasciarla stare. Come mettere a confronto l’NBA con il campionato di italiano di basket. Bello, ma non paragonabile. Lazio-Inter? Evidentemente ho un dito minaccioso. Contro il Milan sono entrato dicendo ”non mi devi prendere per il culo perché ho 60 anni e tu” e sono stato squalificato. Contro l’Inter ho visto mani addosso, mani a terra, si parla di uno sputo che non ho visto e quindi non prendo in considerazione. Penso che il mio dito a questo punto sia estremamente pericoloso. Bologna un caso isolato? Abbiamo reagito, bel passo in avanti, siamo stati bravi in una situazione delicata. Poi però ci vuole la continuità, non possiamo fare 20 partite di fila come l'Inter, ci sono dati incredibili. Abbiamo un giocatore sopra i 3mila metri di velocità, Milinkovic, e non mi era mai successo, a parte Kante. Non può essere ripetuta per 20 volte una gara come quella contro l’Inter, ma dobbiamo mantenere certe prerogative. Luiz Felipe? Hanno fatto qualcosa di meglio in difesa, dobbiamo migliorare certe cose, sia lui che Acerbi, sono quelli che finora hanno giocato di più, gli viene chiesto di essere più comunicativi. Quando uno non ha bene in mano una materia diventa difficile assumerne il comando. Abbiamo cercato di dare continuità a loro due perché giusto puntare sui meccanismi, ma abbiamo altri giocatori pronti. Con una migliore comunicazione possiamo rivolvere il problema".

Bersaglio Lazio

"Tutte le polemiche su noi perché alleno la Lazio? Non lo so, siamo stati sfortunati, è triste pensare a una cosa così. In Premier gli arbitri erano inferiori, i nostri sono belli, muscolosi, palestrati, corrono, ma l'atteggiamento è diverso. Il rapporto in Premier è più confidenziale, in Inghilterra non si parla tanto dell'arbitro, qui ci sono tante polemiche, le colpe saranno anche nostre che non li mettiamo in condizione. Zaccagni? Non ha bisogno di rilanciarsi, ha fatto uno spezzone di partita, ha avuto la febbre appena rientrato, quindi ha avuto un rallentamento. Sta facendo bene, deve ritrovare il 100% della condizione. Se devo essere sincero, ha giocato pochi minuti contro l'Inter, ma ha fatto un grande ingresso. Ha aiutato con qualche punizione guadagnata e in fase difensiva. Pensiero sull'Europa League? Questa è una manifestazione difficile, prima i gironi erano semplici, ora lo sono meno, le squadre che rendevano più agevoli sono finiti in Conference, più difficile anche per quello che è diventato il regolamento. Parliamo di una manifestazione estremamente complessa, più di prima. Crea difficoltà in campionato enormi, ora siamo in ballo e vogliamo rimanere in ballo, quella di domani è una gara importante, domani ci può aprire dei percorsi o ce li può rendere difficili".


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