Roma-Betis, Luiz Felipe torna all’Olimpico: sarà il suo derby

Il difensore italo-brasiliano ex Lazio ha avuto un impatto super in Spagna: fermati Benzema e Moreno
Roma-Betis, Luiz Felipe torna all’Olimpico: sarà il suo derby© Getty Images
Fabrizio Patania
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ROMA - Al Benito Villamarin, lo stadio del Betis, lo hanno ribattezzato il Kaiser. Esce palla al piede dalla difesa, contrasta, tempi di gioco e di intervento mai in ritardo. Un idolo per la tifoseria biancoverde di Siviglia. Super l’impatto nella Liga di Luiz Felipe, appena rientrato in Spagna dal doppio impegno azzurro di Nations League. Due volte in panchina con Inghilterra e Ungheria. Mancini non poteva sbagliare, cercando l’accesso alla Final Four. E’ andato sul sicuro. Ha scelto l’esperienza di Bonucci, Acerbi e Toloi. Nelle prossime amichevoli con Albania e Austria, a metà novembre, ci sarà spazio e posto anche per l’ex difensore della Lazio, atteso giovedì prossimo all’Olimpico in Europa League.

Impatto

Lo attende la Roma. Sarà anche il suo derby o almeno un appuntamento speciale, considerando i precedenti e il percorso seguito a Formello. Simone Inzaghi ancora ricorda l’ultimo successo, datato gennaio 2021, per la sua caviglia gonfia come un melone. «Ha giocato con una gamba sola, l’ho fatto rivedere nello spogliatoio» confidò l’attuale tecnico dell’Inter. Luiz Felipe si sarebbe operato qualche giorno dopo in Germania cercando di risolvere una frattura alla tibia che lo aveva frenato e costretto a saltare un’infinità di partite. Sarri, l’anno scorso, lo aveva impiegato con continuità. Manuel Pellegrini, l’allenatore cileno del Betis (ex City e Real Madrid), ora se lo gode. Al Bernabeu ha dato spettacolo e ha meritato le prime pagine, nonostante la sconfitta di misura con i Blancos di Ancelotti, per aver fermato Benzema. Si è ripetuto contro il Villarreal, cancellando Gerard Moreno. Consensi, applausi e prestazioni che lo hanno fatto finire in nomination come miglior giocatore della Liga nel mese di settembre. Il nome di Luiz Felipe era accanto a quelli di Lewandowski (Barcellona), Parejo (Villarreal), Castillejo (Valencia), Nico Williams (Bilbao) e Valverde (Real Madrid), a cui proprio ieri è stato attribuito il premio.

Idolo

Questo per testimoniare come il Betis non si sia pentito della scelta e perché sia già nel cuore del Villamarin, stadio calorosissimo e tambureggiante modello Bombonera, come si renderanno conto i tifosi della Roma. L’investimento a parametro zero, se continuerà la crescita, avrà un ritorno. Clausola rescissoria alta, un assegno circolare. Luiz Felipe, svincolato dalla Lazio, ha optato per la Liga ritenendo di trovare un calcio ideale per le proprie caratteristiche. Difesa a quattro. Fa coppia con Edgar Gonzalez o con German Pezzella, ma lui porta palla, detta i tempi della linea: è il dominante.

Distacco

Doveva e poteva essere il cardine della nuova difesa di Sarri, ma Lotito e Tare si sono mossi in ritardo, non tutti accettano di restare prigionieri a vita e l’offerta della Lazio era troppo bassa. Oppure la posta è stata alzata all’ultimo minuto, quando l’italo-brasiliano si era stancato di aspettare. A Siviglia era convinto di alzare il livello e ha firmato un quinquennale da quasi 3 milioni a stagione. Proposta complicata da pareggiare a Formello. Il Betis, sfumata la Champions, ci sta riprovando. Ora è terzo dietro Real Madrid e Barcellona a quota 15 punti. Domenica, contro il Celta Vigo, la ripresa. Poi il Kaiser riapparirà all’Olimpico.


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