Il primo avviso ai naviganti Mourinho lo aveva mandato alla vigilia della partita contro il Betis. «Di fronte a un calendario così fitto di impegni, ci sono i club poveri che giocano solo una volta a settimana e quindi riescono a gestirlo, ci sono i club ricchi che hanno una rosa ampia per poter affrontare tanti impegni ravvicinati, ci sono poi i club meno ricchi che devono giocare lo stesso numero di partite facendo i salti mortali. Io sto vivendo questa condizione». Josè sa sempre dove vuole arrivare. E al termine della partita di giovedì il messaggio è stato ancora più esplicito. Nel la conferenza al termine della gara, presenti i giornalisti spagnoli, ha inviato una frecciata all’indirizzo di Barcellona e Juventus in particolare, ma in generale di quelle superpotenze europee che dopo aver incassato i diritti per la partecipazione alla Champions, hanno l’opportunità di salvare il loro fallimento con il ripescaggio in Europa League. Le sue parole hanno avuto grande risalto sui media spagnoli: «Il Betis può essere una delle protagoniste dell’Europa League, ma anche noi vogliamo proseguire il cammino. Non sarà facile perché gli squali falliti della Champions League stanno per arrivare. Sarà interessante, ma sono avversari che non dovrebbero scendere in Europa League».
Chi sono gli "squali" di Mourinho
Uno di questi “squali” potrebbe capitare alla Roma, impegnata nelle prossime due partite a conquistare il secondo posto nel girone che dà diritto allo spareggio con una delle terze dei gironi di Champions. Le parole di Mourinho non sono state pronunciate a caso. Il Barcellona è una delle società che spende di più, è stata una delle sostenitrici della Superlega (proprio insieme alla Juventus) e ha fallito nel girone di Champions. Rischia di scendere in Europa League. La Roma in estate aveva preso le distanze in modo forte nei confronti del club catalano, rinunciando in extremis a partecipare al trofeo Gamper, anche a costo di pagare una penale, con i contratti già firmati. Mourinho ha indirettamente criticato la formula scelta dall’Uefa, che offre una ciambella di salvataggio agli “squali falliti”, che si sono divisi a inizio stagione la ricca torta dei diritti e possono mascherare i loro fallimenti restando in Europa. Mourinho ha evidenziato i limiti strutturali della Roma, costretta a gestire infortuni e squalifiche con un organico che non è all’altezza di quello degli “squali”: "Nonostante tutti i problemi che abbiamo, infortuni, squalifiche, stanchezza, partite accumulate, giocando contro una squadra come il Betis che ha cambiato sei, sette giocatori rispetto all’ultima partita, abbiamo messo i nostri cuori e senza dubbio meritavamo il pareggio che è vita per noi. Vogliamo passare e finire secondi, ma se finiamo terzi, saremo candidati a vincere nuovamente la Conference”.
Chi può affrontare la Roma nei playoff di Europa League
Dai fallimenti della Champions potrebbero scendere in Europa League altre big oltre a Barcellona e Juventus (che la Roma potrebbe incontrare dai quarti). Rischia l’Atletico Madrid di Simeone, l’Ajax, una tra Tottenham, Marsiglia e Sporting Lisbona, rischiano anche Milan e Siviglia. La Roma è ancorata alla speranza di andare agli spareggi, ma deve vincere le prossime due partite. L’unica squadra europea che negli ultimi cinque anni è stata semifinalista di Champions ed Europa League e vincitrice di Conference rischia di tornare in Conference. Mourinho deve sperare che il Betis già qualificato faccia il Betis contro il Ludogorets e poi deve prepararsi a battere i bulgari all’Olimpico con due gol di scarto. Ma prima deve andare a vincere a Helsinki, sul sintetico che Mourinho odia.