Carica Mourinho: il maestro vuole un’altra grande rimonta

La prima remuntada vent’anni fa: sulla panchina del Chelsea i capovolgimenti di risultato contro Barcellona e Psg
Carica Mourinho: il maestro vuole un’altra grande rimonta© LAPRESSE
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - Un a serata da dentro o fuori, la Roma va a caccia degli ottavi di finale di Europa League spinta dall’Olimpico ma soprattutto dal suo allenatore che di rimonte se ne intende. José Mourinho e la remuntada, un binomio ricco di storia, imprese e soddisfazioni. In giro per l’Europa e con grandi club, tante sono state le partite ricordate per i capovolgimenti dei risultati delle squadre dello Special One grazie al suo carisma, le sostituzioni e la qualità dei suoi giocatori. Sia nelle competizioni nazionali, sia in quelle europee. Ecco, la Roma seguirà Mourinho in questa nuova missione dopo quella vincente della scorsa stagione, quella rimonta sul Bodø che nei quarti di Conference League aveva vinto 2-1 all’andata, salvo poi prenderne quattro nel ritorno sotto un Olimpico di fuoco: «Voglio un sold out come quella partita», ha dichiarato il tecnico dopo la gara contro il Verona. E certamente la Roma vorrà un Mourinho da remuntada, come quello visto nei tornei europei nel corso della sua lunga e vincente carriera.

Il Porto

La sua prima grande rimonta risale esattamente a vent’anni fa. Il suo primo successo europeo con il Porto, l’inizio del suo percorso tra i grandi e il primo dei suoi venticinque trofei. Quarti di finale di Coppa Uefa, il suo Porto affronta il Panathinaikos: sconfitta in casa all’andata per 1-0, ma nel ritorno Mou si riscatta. Aggiunge in mezzo al campo Alenichev, ex Roma, e in attacco accentra Derlei che lo ripaga prima con un bel destro sul primo palo, poi nei supplementari con un inserimento alle spalle della difesa per realizzare il gol-qualificazione. Quello che spianerà la strada per la vittoria del torneo.

Il Chelsea

La prima storica rimonta in Champions non si scorda mai, ma anche le altre due non sono niente male anche se alla fine Mou sfiorerà il trofeo ma senza poterlo alzare. Stagione 2004-2005, la prima dello Special One al Chelsea dopo aver vinto la Champions col Porto. Proprio nel torneo europeo riesce a battere il Barcellona nella doppia sfida. Il primo round è al Camp Nou e gli inglesi passano in vantaggio con l’autorete di Belletti. Nella ripresa i gol di Maxi Lopez ed Eto’o ribaltano il punteggio a favore dei blaugrana. La gara di ritorno è storia. Perché succede di tutto, soprattutto un Mourinho scatenato e impossibile da trattenere. Il Chelsea parte fortissimo ed è imprendibile: dopo 19 minuti è già sul 3-0. Il Barça torna in corsa con Ronaldinho che segna prima rigore e col famoso tocco di punta, ma la rete di Terry nel finale regala la qualificazione a Mourinho, scatenato nel post partita. L’altra grande rimonta è sempre sulla panchina del Chelsea, ma nove anni dopo. La partita d’andata persa contro il Psg per 3-1 sotto i colpi di Lavezzi, Pastore (e l’autogol di David Luiz), allo Stamford Bridge invece la vittoria al cardiopalma dei blues con la rete nel primo tempo di Schurrle e il gol qualificazione di Demba Ba arrivato a tre minuti dal fischio finale del match. Mou sa come si fa, e sa farlo anche con colpi spettacolari. Adesso è pronto a una nuova sfida per arrivare agli ottavi: domani cerca un’altra rimonta per regalare alla Roma altre serate europee. Il presente è il Salisburgo, il futuro un’incognita anche se ieri sera l’ad Berardi alla festa del Roma Club Testaccio ha auspicato la sua permanenza: «Con Mourinho siamo a metà contratto. Lui è molto determinato, soffre per la Roma per raggiungere i risultati. La mia convinzione è che anche il prossimo anno sarà l’allenatore della Roma». Non una promessa, ma un augurio. Lo stesso dei tifosi romanisti.


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