Roma, i tifosi rispondono ancora presente: ventiquattresimo sold out

In questa stagione è stato sfondato il muro del milione di tifosi allo stadio. Saranno circa duemila i sostenitori del Salisburgo all'Olimpico
Roma, i tifosi rispondono ancora presente: ventiquattresimo sold out© BARTOLETTI
Chiara Zucchelli
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ROMA - Se sarà un Olimpico di fuoco modello Roma-Bodø, che tanto era piaciuto a Mourinho, o se invece ci saranno ancora scorie per quello che è accaduto in Curva Sud nelle ultime settimane nessuno lo sa. Ma quel che è certo è che, domani, ancora una volta, l’Olimpico sarà esaurito. Ci saranno oltre 62mila romanisti e circa 2mila tifosi austriaci, allerta alta, come consuetudine in queste occasioni, ma anche attesa alta. Perché dopo la sbornia europea dello scorso anno la Roma e i romanisti non vogliono uscire a febbraio dall’Europa League. Per questo Mourinho, anche a costo di esagerare un po’, ha voluto porre forte l’attenzione sull’ambiente. In una gara secca, da dentro o fuori, in cui la Roma ha la necessità di rimontare, vorrebbe che non ci fossero individualismi e vorrebbe che fosse dimenticato tutto quello che è accaduto nei mesi scorsi: conta solo l’obiettivo comune. Il passaggio del turno. Questo per quanto riguarda il campo. In altre questioni Mou non entra, per quanto da uomo che si informa di tutto quello che accade intorno a lui, ha ora capito che il tifo organizzato si trova in un momento particolare della sua storia. Oggi il tecnico parlerà in conferenza e, magari, potrà anche chiarire meglio i contorni dello sfogo di domenica sera.

Con i tifosi

Domani spera che la gente possa trascinare la Roma e, al tempo stesso, spera che sia la prestazione della sua squadra a trascinare i tifosi. D’altronde, al netto di qualche mugugno o fischio poco gradito, da undici mesi l’Olimpico è uno stadio sold out, arrivato al ventiquattresimo tutto esaurito. Non solo: in questa stagione è stato sfondato il muro del milione di tifosi e non c’è occasione, amichevoli comprese, in cui la gente non faccia sentire la propria presenza. In tema di presenze, non è certo che ci saranno i Friedkin (ma è possibile), mentre è certo che anche la tribuna autorità sarà sold out perché questa è una partita che in pochi vogliono perdere. Questo è un ulteriore aspetto che può aiutare i giocatori e, soprattutto, Mourinho, l’uomo che si esalta nelle grandi notti, soprattutto europee. 

Da Tirana a Roma

In questi momenti, poi, molti romanisti ripensano a Tirana. Non sono solo bei ricordi, ma anche iniziative concrete: qualche giorno fa la Roma, grazie ai proventi di alcune aste con maglie autografate della finale di Conference, ha donato un’ampia selezione di materiale sportivo, da palloni da calcio a reti per porte, passando per uniformi da basket, pallavolo, calcio, scarpe da ginnastica e set da tennis a scuole e accademie albanesi. La consegna è avvenuta a Tirana alla presenza del sindaco della città, Erion Veliaj, dell’Ambasciatore d’Italia, Fabrizio Bucci e del sustainability & Community Relations Department Director del club, Francesco Pastorella. Anche per questo, per omaggiare una notte che nove mesi fa ha regalato un sogno a tutti i romanisti, domani Mourinho si aspetta un Olimpico di fuoco. Così che, poi, si possa parlare di "modello Salisburgo" e non solo di "modello Bodo".


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