Pellegrini, per il caschetto serve l’ok dell’arbitro

Il capitano della Roma in campo in Europa con trenta punti di sutura alla testa
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Pellegrini, la protezione che preoccupa. Mourinho vorrebbe utilizzarlo domani in Spagna, lui ha dato la disponibilità. Ma una ferita alla testa si cicatrizza dopo dodici giorni. Lorenzo si era infortunato nella partita di andata contro la Real Sociedad, in uno scontro di gioco con Zubeldia. Una ferita molto profonda, che ha reso necessari ben trenta punti di sutura, di cui quattro interni. Per giocare senza correre rischi dovrebbe utilizzare una protezione rigida, diversa da quella di Cech, che l’aveva morbida, in quanto l’ha utilizzata per anni in seguito a un trauma cranico. La protezione da utilizzare dovrà essere autorizzata dalla terna arbitrale prima della partita. Nei giorni scorsi è stato preparato un caschetto, con una piccola parte rigida proprio in corrispondenza della ferita, per dare la possibilità al giocatore di abituarsi. Anche se ieri ha lavorato in palestra, come Belotti, Llorente e Solbakken, anche loro ancora alle prese con i rispettivi problemi fisici.

Roma, Pellegrini vuole esserci

In passato alcune maschere o caschetti di protezione non sono state autorizzate dagli arbitri. Non possono essere rigide per non arrecare danni agli avversari. Innanzitutto domani bisognerà valutare i progressi della ferita, una settimana dopo aver messo i punti. Ma Pellegrini è intenzionato a giocare, cercando di non correre rischi, evitando i contrasti aerei. Oggi alle 18,30 il capitano sarà in conferenza stampa con Mourinho a San Sebastian, a conferma della sua presenza in campo. Lorenzo vuole esserci per aiutare la Roma. Non si tira indietro in un momento delicato per la squadra e per dare il suo contributo nella settimana con due partite determinanti per il futuro, contro la Real Sociedad e la Lazio. All’andata ha riportato un duro colpo alla testa, che lo ha costretto a passare una notte a Villa Stuart, dove è stato sottoposto ad una Tac ed è stato medicato con i trenta punti di sutura. Pellegrini è rimasto fuori contro il Sassuolo e lunedì è stato sottoposto a nuovi accertamenti strumentali, la risonanza ha dato risultati confortanti. Il centrocampista ha avuto il via libera dai medici per tornare in campo con una protezione alla testa. Un recupero prezioso per Mourinho, che non vorrebbe mai rinunciare al capitano. Poi c’è il derby e per lui è una partita diversa dalle altre. Sarà uno dei pochi romani in campo. Contro la Lazio tra l’altro è un vero e proprio spareggio per la Champions.

Sfortuna Pellegrini

Questa per Pellegrini è stata finora una stagione tribolata. Ha avuto molto infortuni, ma non si è mai tirato indietro, ha spesso giocato stringendo i denti. Lorenzo ha trovato la sua dimensione, vive con grande serenità il rapporto con i tifosi. Sa che non può essere né Totti e né De Rossi, ma in campo dà sempre il massimo. Si è guadagnato i gradi di leader della squadra perché è romano e tifoso della Roma. E perché ha personalità, anche nei rapporti con i compagni. È consapevole che non è la sua migliore stagione, non è riuscito finora a ripetersi ai livelli dello scorso anno. Sa che questa settimana sarà un crocevia cruciale per il futuro. Il cammino in Europa, la sfida con la Lazio. La Roma non può fallire e ha bisogno del suo capitano.


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