Slavia-Roma, il retroscena: non invitato l’ex laziale Poborsky

Il club ceco omaggerà gli eroi dell'impresa del 1996 contro i giallorossi tranne l'ex Lazio e Manchester United: il motivo
Roberto Maida
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INVIATO A PRAGA - Uno slogan, un sorriso: «È la partita». L’articolo determinativo, pronunciato in coro dall’allenatore Trpisovsky e dall’esterno slovacco Tomic, rende l’idea della serata speciale, se non unica. Non c’entra la storia del 1996, c’entrano orgoglio e futuro. Domenica scorsa lo Slavia ha perso con il Viktoria Plzen la prima partita in casa dopo un anno e mezzo. I tifosi non l’hanno presa bene e hanno fischiato la squadra, alla Fortuna Arena, anche per il sorpasso in vetta effettuato dai rivali dello Sparta. «Capisco la delusione - spiega Trpisovsky - siamo dispiaciuti anche noi per una sconfitta che non avevamo previsto. Non abbiamo giocato con energia e passione. La sfida contro la Roma è una grande occasione per dimenticare la brutta sconfitta di campionato». 

Slavia, il richiamo dell'Europa e della Roma

I giornalisti cechi chiedono di Lukaku e Dybala. L’allenatore non ha dubbi: «A me piacerebbe che giocassero, perché per noi partecipare all’Europa League è come andare a una festa. Alle feste vuoi incontrare i personaggi migliori, tra i quali vorrei menzionare anche Cristante che ammiro tantissimo». Del resto la qualificazione non è in bilico: anche da secondo, lo Slavia ha l’opportunità di continuare la sua esperienza internazionale. Tomic aggiunge: «Speriamo che la Roma pensi al derby di domenica». 

Poborsky, esclusione a sorpresa

E a proposito di derby: lo Slavia ha invitato allo stadio sette giocatori che furono protagonisti dell’impresa di 27 anni fa ma non l’ex laziale Karel Poborsky, che segnò il primo gol all’andata. Sarebbe un ospite sgradito: i tifosi non gli hanno perdonato il triennio allo Sparta nella parte finale della carriera. Della serie, tutto il mondo è paese. 


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