Roma, prima vittoria in Europa. Ma le "bestie" di Juric non si vedono ancora

Il tecnico aveva chiesto un cambio di passo e mentalità: bene il risultato contro la Dinamo Kiev, meno tutto il resto
Chiara Zucchelli
2 min

Il gioco è quello che è (poco), di divertimento neppure a parlarne, di atmosfera da grandi notte idem. Ed è un peccato, davvero un peccato, se si considera che la Roma viene da due semifinali e due finali europee in quattro anni. Ma alla fine conta il risultato: Roma-Dynamo Kiev finisce 1-0, la squadra di Juric (Hummels in panchina, Dybala entra nel secondo tempo, Mancini e Soulé a casa malati) sale a quota 4 in classifica di Europa League e porta a casa il primo successo europeo. 

Roma, come era l'atmosfera all'Olimpico

I tifosi ci sono: in 62mila acquistano il biglietto, ne entrano circa 10mila in meno ma sono comunque tanti considerando giorno, orario, avversario e momento della squadra. Applaudono Dybala e Pisilli, fischiano Zalewski, Pellegrini e Cristante ma, soprattutto, tifano. Tanto, per tutti i 90', guidati dalla Curva Sud al completo, nonostante una sfida non esaltante, risolta soltanto da un guizzo di Baldanzi che viene trattenuto mentre entra in area, si prende il rigore e poi cede il pallone a Dovbyk. L'attaccante ucraino segna, non esulta (per rispetto al suo Paese) e dopo un'oretta si accomoda in panchina perché domenica c'è la Fiorentina. Una partita in cui servirà una Roma profondamente diversa da quella vista stasera all'Olimpico, Sempre ammesso che abbia nelle gambe, e nella testa, la forza di esserlo. Perché Juric avrà anche portato a casa un preziosissimo successo europeo, ma le "bestie" che chiede ancora non si vedono.

 

 


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