Meravigliosa, gigantesca EuroLazio che travolge 3-1 l'Ajax nella Cruijff Arena e torna al comando del girone unico di Europa League, ipotecando la qualificazione diretta agli ottavi di finale. Marco Baroni firma un nuovo, prestigioso successo in questa stagione di gloria che la sua squadra sta vivendo in Italia (in campionato, è terza in classifica a -3 dall'Atalanta capolista; in Coppa Italia, è nei quarti di finale dopo avere eliminato il Napoli) e nella competizione Uefa. L'allenatore biancoceleste applica rigorosamente la proprietà commutativa alla sua formazione: cambiando l'ordine dei giocatori, il risultato non cambia. Rispetto alla gara di campionato con il Napoli, ad Amsterdam ha modificato l'assetto iniziale per nove undicesimi, confermando dal primo minuto solo Dele-Bashiru e Castellanos. Giova ricordare che, sempre nella misura di nove undicesimi, la Lazio presentatasi al Maradona era stata cambiata rispetto a quattro giorni prima, all'Olimpico, quando aveva eliminato i partenopei dalla coppa nazionale.
La verità è che la qualità del gioco di questa squadra è tale da consentirle in Olanda di andare in vantaggio con Tchaouna, un altro dei colpi felici di Fabiani; incassare il pareggio di Traoré senza disunirsi; colpire l'Ajax con Dele-Bashiru e il fantastico Pedro, trentasettenne highlander che non finisce più di farsi applaudire per la classe pari alla bellezza dei suoi gol. È impressionante l'andatura di questa Lazio: dopo la sconfitta di Firenze (22 settembre), fra campionato e coppe la squadra ha giocato 17 partite. Bilancio: 14 vittorie, 1 pareggio, 2 ko, 38 gol segnati, 12 subiti. La forza della squadra risiede nel collettivo; il suo valore aggiunto è la sua guida, capace di motivare tutti i giocatori a disposizione, senza eccezione alcuna. Adesso lo sa anche l'Ajax, i cui fan hanno ricordato all'ineffabile sindaca di Amsterdam che il calcio è nulla senza i tifosi. Il 3-1 di Amsterdam è tutto da dedicare a chi ha vietato la trasferta olandese ai sostenitori biancocelesti, con una decisione di orticante ingiustizia. Protestare è stato sacrosanto, chiedere i danni è il minimo.