Overmars: una freccia olandese per Ajax e Arsenal

Immarcabile palla al piede e letale sotto porta, è stato un gioiello per Van Gaal e Wenger
Overmars: una freccia olandese per Ajax e Arsenal
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Se si pensa a un'ala degli anni '90, uno dei profili che viene in mente è quello di Marc Overmars. Il ragazzo nasce il 29 marzo 1973 a Emst, un piccolo villaggio situato nella parte centro-orientale dei Paesi Bassi. Oltre a possedere uno scatto fulmineo, sa calciare con entrambi i piedi ed è un “ambidestro naturale”.
GLI INIZI - Finito il primo campionato tra i professionisti tra le file dei Go Ahead Eagles, è il Willem II, a soli 18 anni, a portarlo in Eredivisie. Marc è una scheggia, corre a una velocità supersonica e mostra anche un'eccellente tecnica di base. Gioca 31 partite, coronate dal primo gol: il 22 dicembre 1991 chiude il 4-1 al De Graafschap. Il più bel regalo di Natale per il prodigio di Emst. In estate arriva la chiamata a cui non si può rinunciare, è il miglior talento del campionato 1991-92 e lo vuole l'Ajax di Louis van Gaal.
I SUCCESSI CON L'AJAX - Approda tra i canali di Amsterdam nel momento giusto: qualcosa sta cambiando, i Lancieri stanno per raggiungere i migliori fasti dell'epoca “moderna”. Dopo un terzo posto, con i “Gondezonen” (i Figli degli Dei), dal 1993-94 al 1995-96 vince tre campionati consecutivi. È il motorino di quella squadra fantastica e nel triennio, oltre ai 31 gol segnati, manda in porta i compagni in 23 occasioni. Nei tornei continentali tocca l'apice nel 1994-95: dopo 22 anni la Champions League torna nella bacheca del club. In quel torneo Overmars segna solo un gol nella semifinale
di ritorno all'Olympisch Stadion contro il Bayern. Quel giorno, oltre a chiudere i conti sul 5-2 con un destro secco all'angolino, effettua il passaggio per il 2-1 di Finidi e batte il corner che il futuro interista Kanu corregge per il 3-1 di Ronald de Boer. Nell'atto finale, contro il Milan di Capello, ci pensa un baby Patrick Kluivert. Fa poi filotto portando a casa Supercoppa UEFA e Coppa Intercontinentale. Tra i suoi successi con l'Ajax ci sono anche tre Supercoppe (1993, 1994, 1995) e una Coppa d'Olanda (1992-93). Dopo un'altra primavera, è tempo di lasciare il De Meer: da Oltremanica suonano le sirene della Premier League.
IN TERRA INGLESE -  È Arsene Wenger a volere un altro olandese in rosa. Nel nord di Londra, sulla sponda biancorossa del Tamigi, c'è già un fenomeno: Dennis Bergkamp. Overmars entra subito negli schemi dell'Arsenal e alla terza giornata contro il Southampton ?arriva la prima perla: converge da sinistra, salta un paio di avversari e, con naturalissima sfrontatezza, la piazza sul primo palo. L'intesa con il connazionale è divina: le conferme arrivano quando Bergkamp manda due volte a rete il compagno nel 4-0 casalingo contro il West Ham. I Gunners sono primi, Marc si ferma per tre gare ed ecco due pareggi e una sconfitta: la velocità del motorino è fondamentale per la squadra di Wenger. Rientra giusto in tempo per lo scontro diretto contro i primi della classe: nel tempio di Highbury arriva lo United. Finisce 3-2 per l'Arsenal , la vetta è li, a un solo punto di distanza. Prima di Natale i londinesi rallentano e perdono posizioni. La svolta arriva però nel Boxing Day: il 2-1 sul Leicester è il primo di 17 risultati utili consecutivi. Overmars è poi protagonista assoluto nella vittoria contro il Leeds con una fantastica doppietta.
MARC CONTRO TUTTI -  Alla 30esima giornata c'è ancora lo United. All'Old Trafford si gioca il match dell'anno, le due squadre alla vigilia dell'evento sono appaiate in prima posizione con 57 punti. Più che Red Devils-Gunners è Overmars contro tutti. La freccia olandese quel giorno sembra “l'uomo di gomma”, i difensori avversari lo provano a fermare in tutti i modi, ma non lo prendono mai. È una trottola impazzita. Prima salta Schmeichel e conclude a lato da posizione defilata, poi penetra in area e va vicinissimo al vantaggio - nel frattempo gli viene negato un rigore solare - ma, finalmente, al 79', dopo una sponda di Anelka si ingobbisce, porta avanti la sfera con la testa, punta l'area di rigore e, come un ago, punge Schmeichel sotto le gambe. Il Teatro dei Sogni è ammutolito. L'1-0 vale il primato solitario.
UNA STAGIONE DA INCORNICIARE - Si ripete nuovamente contro Wimbledon e Barnsley, prima di passare alla storia il pomeriggio del 3 maggio 1998. Ad Highbury arriva l'Everton, bastano 3 punti ai Gunners per laurearsi campioni. Un'autorete di Bilic apre la festa, una doppietta di Marc e la firma dello storico capitano Tony Adams la chiudono. Quel giorno il numero 11 segna due gol fantastici, entrambi partendo da centrocampo, accendendo il turbo e chiudendo con il sinistro a incrociare. L'Arsenal di Seaman, Adams, Winterburn, Parlour, Petit, Vieira, Overmars, Bergkamp e Anelka torna a vincere il campionato dopo 7 anni. Tredici giorni più tardi una stagione già da incorniciare viene arricchita con il successo in FA Cup: sì, il numero 11 segna anche nella finale di Wembley. Il 9 agosto si conferma l'incubo di Sir Alex Ferguson segnando nel Charity Shield il primo dei tre gol che i Gunners rifilano ai Red Devils. Resta a Londra altre due stagioni conquistando nuovamente la Supercoppa di Lega nel 1999. Con l'arrivo del nuovo millennio saluta i Gunners per sbarcare a Barcellona. In quattro stagioni blaugrana gioca 143 partite mettendo a segno 19 reti. Le ginocchia di gomma però sono ormai sature: è costretto a lasciare il calcio a soli 31 anni.
IN NAZIONALE - Debutta in nazionale a soli 19 anni il 24 febbraio '93. Quel giorno gli bastano 5 minuti per trovare la via del gol. Prende parte poi alla spedizione americana nell'estate 1994. L'Olanda esce solo ai quarti contro il futuri campioni verdeoro, dopo un rocambolesco 3-2. Alla fine della manifestazione iridata viene premiato come miglior giovane del torneo. Partecipa anche al Mondiale '98, agli europei giocati in casa nel 2000 (quelli del celebre cucchiaio di Totti a van der Sar) e chiude la sua esperienza in nazionale dopo la semifinale di Euro 2004 persa contro il Portogallo. Con gli Oranje vanta 86 presenze condite da 17 reti. 
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Ala iconica degli anni ‘90, correva ad una velocità supersonica ed era un “ambidestro naturale”. Fu van Gaal a volerlo nell’Ajax dopo essere stato premiato come miglior giovane dell’Eredivisie 1992. Con i Lancieri si rese protagonista del ciclo migliore dell’epoca moderna. Vinse tantissimi trofei, tra cui tre campionati e la Champions League. Suonarono poi per lui le sirene della Premier League. Accasatosi all’Arsenal di Wenger, divenne il compagno ideale per il connazionale Dennis Bergkamp, insieme a cui contribuì a riportare, nel 1997-98, la Premier ad Highbury. Il pomeriggio del 14 marzo '98 ammutolì l'Old Trafford firmando l’1-0 decisivo nello scontro al vertice contro lo United. Arrivarono poi altri tre trofei. Vestì la maglia della nazionale olandese in 86 occasioni, disputando 2 mondiali e 3 europei. Chiuse la carriera al Barcellona a soli 31 anni con le ginocchia sature a causa dei continui problemi al ginocchio. Oggi la freccia olandese spegne 46 candeline, tanti auguri a Marc Overmars! #amodonostro #ilcuoio #happybirthday #hbd #marcovermars #overmars #football #legend #soccer #story #anni90 #eredivisie #premierleague #laliga #holland #nederland #voetbal #ajax #arsenal #gunners #barcelona #fifa #fifaultimateteam #uefa #ucl #highbury #yagunnersya #gunners #london #amsterdam #netherlands

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