ROMA - All’improvviso, Donadoni. Nel totoct che sta già impazzando in attesa della comunicazione ufficiale di Conte - il Chelsea l’aspetta dopo l’Europeo - irrompe il nome del tecnico del Bologna che il Bologna ha strepitosamente rilanciato: prima di lui, i rossoblù avevano perso 8 delle prime 10 partite; con lui, sono schizzati dal 18° al 9° posto e, se avessero tenuto sempre questa media, ora si batterebbero per entrare in Champions League.
Mancini, Mazzarri, Ranieri: in ordine di probabilità e non solo in ordine alfabetico, sono questi i nomi che tengono banco in Via Allegri dove non intendono farsi trovare impreparati quando Conte ufficializzerà la sua decisione. Ma, a mano a mano che il lavoro di Donadoni a Bologna ottiene risultati sempre più positivi, le sue quotazioni in Figc salgono prepotentemente. Anche perché, al vertice, non ci sono più i dirigenti che il 26 giugno 2008 lo lasciarono a piedi richiamando Lippi, con i risultati nella Confederations Cup 2009 e soprattutto nel mondiale 2010, che tutti sappiamo. Eppure, Donadoni stava costruendo una nuova Italia, eliminata soltanto ai rigori nei quarti di finale del campionato continentale ed eliminata dalla Spagna che avrebbe vinto il titolo, conquistato il mondiale 2010 e rivinto gli Europei 2012. E fu talmente signore, Donadoni, da riunire alla clausola che gli avrebbe garantito una buonuscita di 900 mila euro lordi. Il tempo è galantuomo. A Bologna, dopo avere fatto benissimo a Parma, nonostante il dramma sportivo abbattutosi sulla società emiliana, costretta a ripartire dalla serie D, Donadoni sta confermando di essere uno dei migliori tecnici del campionato. Saputo se lo tiene ben stretto. Intanto, apprendere che il suo nome figuri nel totoct, per Donadoni deve essere già motivo di soddisfazione. Più che meritata.