Mancini: «Italia, con il bel gioco è tornato l'entusiasmo»

Il ct ha parlato del momento della squadra e ha chiesto un'altra prestazione importante come quella di sabato contro l'Udinese. Ha lodato Immobile e Quagliarella e su Kean è stato chiaro: «Tutti siamo stati giovani e abbiamo sbagliato»
Mancini: «Italia, con il bel gioco è tornato l'entusiasmo»© Getty Images
Andrea Ramazzotti
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PARMA - Nessuna distrazione: Roberto Mancini ha chiesto alla sua Italia di battere anche il Liechtenstein, ma anche di continuare a esprimere un calcio ricco di qualità come nelle ultime uscite.

Mancini, come ha vissuto questi giorni di grandi complimenti per lei? Anche Sacchi si è unito al coro…
Siamo felici perché riportare entusiasmo era quello che volevamo. Lo potevamo fare solo attraverso il gioco e la qualità della squadra. Dobbiamo migliorarci ancora molto per portare ulteriore entusiasmo e tanta gente attorno alla nazionale. Le parole di Arrigo mi fanno piacere anche se me le ha dette a 24 anni di distanza (sorride riferendosi a quando ancora giocava, ndr). Fa piacere perché è stato un allenatore che ha cambiato il calcio in Italia e i suoi complimenti mi fanno felice.



Domani c’è l’occasione di segnare qualche gol. Cambierà qualcosa rispetto a sabato?
Qualcosa cambieremo, magari lo dico dopo l’allenamento perché ci sono da valutare le condizioni dei ragazzi che sono acciaccati. Tre-quattro giocatori, forse qualcuno in più, lo cambieremo. Piccini andrà a casa e ora dobbiamo valutare Chiellini e Biraghi come stanno.

Che tipo di Italia sta nascendo?
Una squadra prende un’identità quando affronta tutte le partite con la stessa intensità, la stessa attenzione e lo stesso gioco indipendentemente dall’avversaria. Dovremo continuare a giocare, essere aggressivi e sbloccarle subito il risultato perché se non le sblocchi subito le partite, come insegna Brasile-Panama 1-1 di due giorni fa, le cose si complicano. Ecco perché dico che dobbiamo essere aggressivi e fare subito gol per non rischiare di innervosirci.

In caso di assenza di Jorginho, lì davanti alla difesa può giocare solo Sensi o anche Verratti?
Quel ruolo lo può fare Sensi, ma anche Verratti e Barella. Durante la partita questi ultimi due ci hanno già giocato scambiandosi ruolo.

Quagliarella può partire da titolare? L’ha sorpresa il suo impatto? Può arrivare all’Europeo?
Non è un giocatore a gettone. Nella sua carriera ha sempre dimostrato di saper giocare a calcio ed era in nazionale già anni fa. Vuol dire che è un calciatore tecnico. E’ qua perché è il capocannoniere del campionato e merita di essere qua. Se gioca e fa uno-due gol a partita farà senza dubbio parte di questo gruppo. Anche Ciro comunque a Udine ha fatto un bel lavoro perché ha trovato una Finlandia più chiusa, mentre quando è entrato Fabio i nostri avversari erano più aperti. Anche Immobile ha fatto un’ottima prova.



Cosa l’ha soddisfatta di più delle sue prime 10 partite alla guida della Nazionale?
Sono state tutte molto belle. Contro i campioni del mondo e d’Europa abbiamo perso, ma eravamo in fase di costruzione. E’ divertente lavorare con questi ragazzi a cui piace giocare a calcio.

Le creerebbe problemi schierare cinque juventini titolari domani?
(Ride) Non mi crea nessun problema.

Cosa si aspetta dalla sua Italia che parte favorita contro il Lichtenstein?
Abbiamo rispetto di tutte le squadre. Il Lichtenstein ha un allenatore preparato e si chiuderà un po’ come la Finlandia l’altra sera. Dovremo essere bravi noi a costruire le occasioni giuste per sbloccare la partita.

Cosa ha detto a Kean e a Immobile dopo la partita di Udine?
Visto che avevo parlato molto alla vigilia, ho lasciato 30 ore di libertà ai ragazzi dopo la vittoria di Udine. Ciro è rimasto male per i cori a favore di Quagliarella che aveva giocato nell’Udinese e non era facile trovare spazi perché loro giocavano con un nuovo modulo, tutti dietro. Per quel che riguarda Kean, è come noi. Farà degli errori e gli va dato tempo. Da giovani tutti abbiamo fatto errori, ci siamo depressi se le cose non andavano bene: lui deve lavorare e crescere allenandosi e migliorandosi.

E’ rimasto sorpreso che il 10 lo abbia preso Bernardeschi? E’ lui il giusto 10 della Nazionale?
Bernardeschi ha qualità enormi, ma dal mio punto di vista migliorabili perché può essere più decisivo a livello di gol segnati. Quella maglia però lui la può portare.

In una partita così viene voglia di stupire o si pensa a battere “solo” l’avversario?
Il problema è che vuoi fare qualcosa in più per risolvere la partita senza un filo logico. Ci vorranno tanti piedi buoni in campo perché gli spazi non saranno tanti. Dobbiamo seguire il filo del gioco: una squadra diventa forte quando riesce ad avere lo stesso atteggiamento sempre.

Che sensazioni prova a tornare in questo stadio dove ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera?
Si ricorda sempre con piacere anche se è passato tanto di quel tempo… Uno a Parma però ci viene soprattutto per mangiare…

Chiamerà di nuovo Inglese?
Seguiamo Inglese e lo abbiamo chiamato due volte anche se in entrambi i casi ha avuto problemi fisici. Lo seguiamo, ma non possiamo chiamare tutti perché ne abbiamo chiamati 29 e non è piacevole mandare qualcuno in tribuna.


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