Lippi dt azzurro, Mancini tenuto all’oscuro: scoppia il caso in Nazionale

Dopo aver risollevato la Nazionale pensava di essere al centro delle attività Figc: ora aspetta gli eventi. Il ct ha tre grandi offerte dalla Premier ma l’Europeo resta il suo sogno
Lippi dt azzurro, Mancini tenuto all’oscuro: scoppia il caso in Nazionale© ANSA
Alberto Dalla Palma
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Non possiamo ancora parlare di scontro o di rottura, perché non ci sono gli elementi, ma è certo che da oggi il rapporto tra il ct azzurro Roberto Mancini e il presidente federale Gabriele Gravina non sarà più quello di prima, basato sulla stima e la condivisione del lavoro comune. E non perché il tecnico abbia qualche problema con Marcello Lippi, anzi, il collega viareggino è uno dei pochi con cui non ha avuto dei conflitti nel corso della carriera, nemmeno da avversario: il fatto è che su una scelta così importante e invasiva, Mancini avrebbe voluto essere coinvolto o, perlomeno, avvisato in anticipo, magari ancora prima che si celebrasse l’incontro di ieri a pranzo. È chiaro che l’arrivo di Lippi in Federazione, con l’incarico di direttore tecnico, getta delle ombre sul lavoro di Mancini, al di là di quelle che saranno le dichiarazioni ufficiali delle parti quando il matrimonio verrà celebrato con il contratto ufficiale: l’allenatore campione del mondo non sarà un uomo di campo, ma è possibile che nella ristrutturazione delle attività azzurre, soprattutto quelle che riguarderanno le nazionali giovanili, potrebbe occupare degli spazi che prima appartenevano totalmente all’attuale ct. Già all’epoca delle gestione Tavecchio la Figc aveva avvicinato Lippi per dargli un ruolo operativo al fianco di Ventura, segnalato e sponsorizzato proprio da Marcello: l’operazione non andò in porto perché il presidente federale e i suoi collaboratori non si erano ricordati che le norme impedivano di dare un incarico azzurro a un tecnico che aveva un figlio procuratore in attività. Il caso di Lippi, appunto. Ma dal maggio scorso le norme relative all’albo degli agenti sono cambiate e dall’articolo 18 è stato rimossa la scomoda postilla che aprirà di nuovo le porte di via Allegri all’ex juventino.

Mancini non ha gradito il silenzio dei vertici federali

Mancini, in vacanza a Saint Tropez, fino a ieri sera non era stato messo al corrente dell’idea di Gravina ma anche dopo aver avuto conferma dell’incontro con Lippi ha preferito tacere e non commentare. Il ct sa che il presidente della Figc è come un presidente di un club, può decidere chi “vendere” e chi “comprare” ma in questo caso avrebbe gradito essere messo al corrente, se non altro per il peso che può avere un tecnico campione del mondo sulla Nazionale. Mancini ha preso la squadra azzurra quando aveva toccato il fondo con Tavecchio e Ventura e l’ha risollevata in meno di due anni, portandola agli Europei e vincendo le dieci partite del girone di qualificazione. [...] Possibile che si arrivi ad un clamoroso divorzio? Per ora no, perché il ct ha preso non solo un impegno contrattuale con la Figc ma soprattutto uno morale con se stesso: vuole provare a vincere in Nazionale dopo aver fallito come giocatore. E’ certo, però, che qualcosa si è già incrinato tra lui e i vertici federali, a prescindere da come finirà la trattativa tra Lippi e Gravina. Vedremo Mancini in panchina agli Europei, tra meno di un anno, ma non è più scontato che ci sia ancora lui ai prossimi Mondiali.

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