Mancini sotto attacco: tutti gli scenari verso la Svizzera

Il ct contrariato per un clima che appare mutato dopo il primo ko e le critiche che l’ambiente ha accusato: a testa bassa, studia come mettere di nuovo le cose al posto giusto
Mancini sotto attacco: tutti gli scenari verso la Svizzera© Getty Images
Andrea Santoni
4 min

ROMA - Un bel paio di occhiali “Enzo”, creati a L.A. in onore del Drake, buoni per nascondere il treno dei pensieri profondi, potrebbero essere il regalo giusto per Roberto Mancini, fosse nato adesso e non a novembre, quando si spera sarà tornato completamente il sereno, con l’Italia qualificata per il Qatar e col ct definitivamente entrato nella seconda fase del suo lungo mandato federale. Il fatto è che, cento giorni dopo il trionfo di Wembley, l’adagio sarcastico del cavalier Ferrari, convinto che gli italiani perdonino tutto tranne il successo, è come se avesse iniziato a girargli in testa da qualche tempo. Senza essere fraintesi, per amor di suggestione: il legame tra il Mancio e la gente resta saldissimo. Lo testimoniano plasticamente gli applausi dello Stadium, non certo il “suo” stadio, domenica pomeriggio. E i murales in suo onore, a Rovigo e soprattutto nella sua Jesi, davanti all’Oratorio di San Sebastiano, brillano ancora di colori vividi, simbolo più originale dell’impresa da lui compiuta, con la quale ha chiuso idealmente un primo cerchio della sua vita professionale, arrivando a quel traguardo continentale sempre mancato. Però della sua creatura si è tornati a discutere, in un modo che in alcuni casi non gli è piaciuto.

Quei tiri Mancini al ct

È stata una settimana particolare, per Mancini e per la sua Nazionale, quella appena conclusa con la conquista del terzo posto nella Final Four di Nations League, che arriva dopo certe avvisaglie “autunnali” già presenti a inizio settembre. Il commissario tecnico, maestro di equilibrio dialettico, ha saputo contenere una serie di tensioni più o meno acute, concentrandosi alla fine sul campo e sulla prospettiva programmatica che solo conta per lui, i giocatori e la Federazione: battere la Svizzera il 12 novembre e mettere il timbro sul passaporto per il Qatar. Ma le ombre ci sono state e in parte ci sono. Non ultimo ovviamente il caso Pandora Papers, esploso fragorosamente a livello mediatico, di fronte al quale la sua risposta pubblica è stata una mezza battuta nella conferenza stampa pre Belgio, figlia di una linea scelta a livello legale-familiare (l’avvocata civilista incaricata, Silvia Fortini, è sua moglie) che fin qui si è risolta con una replica inviata direttamente a l’Espresso. A Coverciano, Mancini (e Vialli, naturalmente, anche lui coinvolto nella vicenda dei paradisi fiscali) invece, non ha certo dissimulato la propria “contrarietà” per una storia lontana e “scudata”, riproposta con così tanta enfasi.

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