Pagelle Italia-Argentina: Bonucci molle, Jorginho spento. Di Maria show e Messi delizia

Per gli azzurri c'è tanto o quasi tutto da ricostruire. Dentro l'Albiceleste c’è tutto: qualità tecniche, cattiveria, organizzazione tattica
Pagelle Italia-Argentina: Bonucci molle, Jorginho spento. Di Maria show e Messi delizia

Pagelle Italia

Ct Mancini 5

Provate a togliere Verratti, Berardi, Chiesa, Chiellini, Spinazzola (appena rientrato) e persino il discusso Immobile: cosa resta del calcio italiano? C’è tanto o quasi tutto da ricostruire. La differenza di livello con l’Argentina ci invita a riflettere sul senso dell’impresa compiuta a Wembley l’anno scorso.  

 
Donnarumma 6 
Non può evitare il gol di Lautaro. Esce in ritardo su Di Maria, lanciato per il raddoppio. E’ un errore, ma poi scongiura l’autorete di Bonucci, respinge due volte Di Maria e un’altra Messi, contenendo le dimensioni della disfatta prima del tris di Dybala. 
 
Di Lorenzo 5,5 
Va incontro a Messi e non riesce a tenerlo nell’azione che spacca la Finalissima. Quando esce Chiello, scala al centro in coppia con Bonucci. Anche dentro il tracollo, dimostra concretezza. 
 
Bonucci 4 
La gomitata a Messi gli costa il giallo e poi lo condiziona, perché è troppo morbido su Lautaro, che lo aggira e manda in porta Di Maria. Rischia l’autogol, non solo il rosso. Il ritorno a Wembley è un incubo. 
 
Chiellini 6 
Gioca d’anticipo, di posizione e di mestiere. Lo sprint di Di Maria in velocità lo beffa a un sospiro dall’intervallo, quando chiude un’epopea azzurra lunga diciotto anni e 117 presenze. Chapeu alla carriera. Giorgione ci mancherà. 
 
Lazzari (1’ st) 5 
La costruzione a tre gli consente di assumere una posizione avanzata. Mai in partita. 
 
Emerson 5,5 
Nel discreto avvio azzurro si propone e qualcosa combina. Dietro rischia troppo in palleggio. 
 
Bastoni (32’ st) sv 
 

Pessina 5 
Non trova mai la posizione. 
 
Spinazzola (18’ st) 6 
Torna in azzurro undici mesi dopo il ko di Monaco di Baviera. Gli manca il passo, è normale.  
 
Jorginho 4 
Lento, involuto. Sbaglia diversi palloni, altri ne perde. Travolto, in bambola completa, scoppiato dal punto di vista atletico. Serve riposo. 
 
Barella 6

Mezz’ora in cui, da solo, regge il centrocampo azzurro. E’ uno dei pochi top su cui contare per il futuro. 
 
Bernardeschi 5 

Tagliafico gli sbarra la strada, tende ad accentrarsi, crea poco, spesso viene anticipato. 
 
Locatelli (1’ st) 5 

Dovrebbe aggiungere consistenza e dare un appoggio a Jorginho, ma non ci riesce. 

Belotti 5 

Romero e Otamendi non faticano a controllarlo.

Scamacca (1’ st) 5,5  

Appena meglio del Gallo. Fallisce, in posizione di fuorigioco, un’occasione facile.  
 
Raspadori 5,5 

L’unico, appena salvabile, del tridente. Defilato a sinistra, come nel Sassuolo, mostra buone qualità di palleggio ma non la stessa incisività. Qualche segnale.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagelle Argentina 

Ct Scaloni 7,5 

Dentro l’Argentina c’è tutto: qualità tecniche, cattiveria, organizzazione tattica. Il modulo asimmetrico, grazie al movimento di Di Maria e Lo Celso, gli consente di coprire bene il campo in fase difensiva e di aprirsi a ventaglio quando attacca. Squadra completa, più i colpi di Messi e un centravanti come Lautaro. Tra le favorite in Qatar. 

E. Martinez 6
 
Para, senza difficoltà, su Raspadori e Belotti. Con un rilancio, il portiere dell’Aston Villa avvia l’azione del raddoppio. 
 
Molina 6,5 
 
L’esterno dell’Udinese si vede poco in avanti. Fa il terzino a quattro, rispettando la linea. 
 
Romero 7
 
Il senso della posizione lo aiuta e gli permette di disinnescare l’occasione più limpida degli azzurri, anticipando Belotti sul tentativo di assist di Bernardeschi. 
 
Ger. Pezzella (40’ st) sv 
 
Otamendi 6,5 
 
Mestiere, esperienza, contrasti ruvidi. Becca il giallo atterrando Emerson. L’inconsistenza dell’attacco azzurro lo favorisce. 
 
Tagliafico 7 
 
Tampona Bernardeschi, ai limiti del fallo, recuperando la palla che Messi trasforma nel gol di Lautaro. Il terzino sinistro dell’Ajax si è fatto spesso apprezzare in Champions e dimostra il suo spessore anche a Wembley. 
 
Guido Rodriguez 7  
 
Solidità e ordine. Il mediano del Betis si muove da volante davanti alla difesa nella tradizione consolidata della Seleccion. 
 
De Paul 7 
 
Si muove da regista, detta i tempi, capisce quando deve far girare palla o verticalizzare. Centrocampista completo. E’ il faro della Seleccion. 
 
Palacios (31’ st) 6 
 
Sostituzione tattica. Basta gestire. 
 
Lo Celso 6,5 
 
Un po’ ala, un po’ interno. Il centrocampista del Villarreal impressiona per dinamismo e qualità. Ha il torto di fallire due volte il gol del possibile 3-0. 
 
Dybala (45’ st) 7 

Gli bastano quattro minuti per spedire una cartolina alla Juve e inchiodare gli azzurri: sinistro letale del 3-0. 
 
Di Maria 8  

Fa la differenza e si vede. Svaria, rifinisce, rientra. Segna il gol pesantissimo del raddoppio con uno scavino su Gigio in uscita. Tira a giro oppure al volo. Scatenato. Se serviva un altro spot per la Juve, è riuscito benissimo. 
 
N. Gonzalez (45’ st) sv 
 
Messi 8 

Altra categoria. La Seleccion gli restituisce il sorriso e la luce smarrita al Psg. Inventa, con uno spunto rabbioso e di classe, il gol di Lautaro. La ripresa è piena di delizie, compreso l’assolo che porta al 3-0 di Dybala. Versione blaugrana di un tempo. 
 
L. Martinez 7,5 

Sblocca la Finalissima e serve l’assist a Di Maria. Bonucci e Chiellini faticano a tenerlo. Inzaghi ci pensi: meglio prima punta che seconda. 
 
J. Alvarez (40’ st) sv


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Ct Mancini 5

Provate a togliere Verratti, Berardi, Chiesa, Chiellini, Spinazzola (appena rientrato) e persino il discusso Immobile: cosa resta del calcio italiano? C’è tanto o quasi tutto da ricostruire. La differenza di livello con l’Argentina ci invita a riflettere sul senso dell’impresa compiuta a Wembley l’anno scorso.  

 
Donnarumma 6 
Non può evitare il gol di Lautaro. Esce in ritardo su Di Maria, lanciato per il raddoppio. E’ un errore, ma poi scongiura l’autorete di Bonucci, respinge due volte Di Maria e un’altra Messi, contenendo le dimensioni della disfatta prima del tris di Dybala. 
 
Di Lorenzo 5,5 
Va incontro a Messi e non riesce a tenerlo nell’azione che spacca la Finalissima. Quando esce Chiello, scala al centro in coppia con Bonucci. Anche dentro il tracollo, dimostra concretezza. 
 
Bonucci 4 
La gomitata a Messi gli costa il giallo e poi lo condiziona, perché è troppo morbido su Lautaro, che lo aggira e manda in porta Di Maria. Rischia l’autogol, non solo il rosso. Il ritorno a Wembley è un incubo. 
 
Chiellini 6 
Gioca d’anticipo, di posizione e di mestiere. Lo sprint di Di Maria in velocità lo beffa a un sospiro dall’intervallo, quando chiude un’epopea azzurra lunga diciotto anni e 117 presenze. Chapeu alla carriera. Giorgione ci mancherà. 
 
Lazzari (1’ st) 5 
La costruzione a tre gli consente di assumere una posizione avanzata. Mai in partita. 
 
Emerson 5,5 
Nel discreto avvio azzurro si propone e qualcosa combina. Dietro rischia troppo in palleggio. 
 
Bastoni (32’ st) sv 
 

Pessina 5 
Non trova mai la posizione. 
 
Spinazzola (18’ st) 6 
Torna in azzurro undici mesi dopo il ko di Monaco di Baviera. Gli manca il passo, è normale.  
 
Jorginho 4 
Lento, involuto. Sbaglia diversi palloni, altri ne perde. Travolto, in bambola completa, scoppiato dal punto di vista atletico. Serve riposo. 
 
Barella 6

Mezz’ora in cui, da solo, regge il centrocampo azzurro. E’ uno dei pochi top su cui contare per il futuro. 
 
Bernardeschi 5 

Tagliafico gli sbarra la strada, tende ad accentrarsi, crea poco, spesso viene anticipato. 
 
Locatelli (1’ st) 5 

Dovrebbe aggiungere consistenza e dare un appoggio a Jorginho, ma non ci riesce. 

Belotti 5 

Romero e Otamendi non faticano a controllarlo.

Scamacca (1’ st) 5,5  

Appena meglio del Gallo. Fallisce, in posizione di fuorigioco, un’occasione facile.  
 
Raspadori 5,5 

L’unico, appena salvabile, del tridente. Defilato a sinistra, come nel Sassuolo, mostra buone qualità di palleggio ma non la stessa incisività. Qualche segnale.


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