Italia: Luiz Felipe, Caprari e Scalvini contro la Germania

Con Florenzi e Pobega rientrati in Italia, Mancini vuole premiare il gruppo e utilizzare chi non ha giocato
Italia: Luiz Felipe, Caprari e Scalvini contro la Germania
Andrea Santoni
5 min

INVIATO A WOLVERHAMPTON - Può esserci un modello più modello di un modello tedesco, di qualsiasi settore merceologico o, nel caso, sportivo si tratti? Nel nostro immaginario, quando ci avviciniamo a un confronto teutonico con l’Italia in crisi, non c’è da fare altro che snocciolare quello che a quelle latitudini nibelungiche sono riusciti a fare per uscire dalla palta in cui siamo finiti noi. Così, lo scorso fine marzo, con gli azzurri cancellati nuovamente da un mondiale, sono riecheggiate certe formule magiche che hanno consentito alla Germania di tornare sul tetto del mondo, dopo l’appannamento di fine secolo. Anche in quel caso sembrava fosse finita la storia. Pochi giovani, pochi convocabili, club insensibili, sostenibilità precaria. E allora nel 2001 la svolta della DFB. Sul piano tecnico si è partiti da un nuovo sistema di scouting, con l’obbligo per i club pro di avere una squadra per ogni categoria giovanile. Sono stati poi varati circa 400 Centri federali (di cui una cinquantina di eccellenza), con drenaggio capillare sul territorio (raggio di convocazione per gli under 14: non oltre i 40/50 chilometri). Un lavoro affidato a 1300 tecnici qualificati, fino alla selezioni dei migliori prospetti, affidati anche alla trentina di Elite-schulen che armonizzano studio e impegno calcistico. Risultato: la Bundesliga è il campionato con l’età media più bassa e i giovani più dotati entrano in fretta nel giro, anche internazionale dei rispettivi club. 

Nations League, i debuttanti azzurri

Come abbiamo visto in questi giorni, da noi la strada della maturazione continentale per i ragazzi selezionati dal Club Italia sta seguendo un percorso bizzarro ma obbligato. A questo punto all’appello mancano gli ultimi tre debuttanti: il baby Scalvini oltre a Luiz Felipe e Caprari. Mancini ha intenzione di impiegarli, anche a partita iniziata, per premiare l’impegno e anche per chiudere il cerchio di questa lunga finestra giunina. Intanto ieri mattina a Wolverhampton gli azzurri si sono allenati tra piscina e scarico. Mancava come annunciato Florenzi, rientrato in Italia. Ha lasciato il gruppo anche Pobega, infortunatosi e dunque indisponibile. E’ invece rimasto Tonali, che seguirà la squadra anche in Germania, pur squalificato. In totale dunque restano 29 gli azzurri a disposizione. 

Mancini, quale Italia

Oggi la delegazione azzurra raggiungerà in mattinata Düsseldorf, partendo da Birmingham, e una volta in Germania, si trasferirà a Mönchengladbach, dove domani sera, al Borussia Park (20,45) si giocherà la quarta partita di questa nuova Nations League, tra tedeschi (attualmente terzi, a quota 3, dietro a Italia, 5 e Ungheria, 4, con l’Inghilterra a 2) e azzurri. Il ct, come già alla vigilia della sfida con gli inglesi, dovrà valutare bene le condizioni dei vari elementi a sua disposizione. Se Pellegrini, reduce da tre partite di fila, sarà in panchina, con il capitano Donnarumma potrebbe tornare la coppia Mancini-Bastoni in difesa a meno di una conferma di Gatti, dopo l’exploit del Molineux Stadium, oltre a Calabria a destra e Spinazzola a sinistra. A centrocampo regia affidata a Cristante con Barella interno e uno tra Pessina, Locatelli e Frattesi (a seconda di chi avrà recuperato meglio). L’attacco resta il reparto più incerto da assemblare, tra Scamacca e Raspadori da prima punta e esterni, oltre a Politano, tutti in ballottaggio: Zerbin, Gnonto, Cancellieri e Caprari, più lo stesso Raspadori (con Scamacca centravanti) e ancora Pessina, straordinario con l’Inghilterra. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA