Pagina 2 | Italia-Inghilterra, i voti: Acerbi leone, Cristante tradizione, Dimarco protagonista

Italia 

Donnarumma 7 

Dalla curva del Milan esce qualche fischio quando Gigio viene coinvolto nella costruzione arretrata. La curva dell’Inter, invece, lo applaude. Rischia con i piedi su Kane, ma poi si esalta e lo respinge due volte di fila. 

Toloi 7 

Tempismo, concretezza. Gioca, anzi marca, pulito. Gli tocca Sterling e riesce a limitarlo senza cattiverie. 

Bonucci 7,5 

Attento, risoluto, pronto nel gioco aereo. Bracca Kane, becca un giallo fermando Sterling, scodella il lancio al bacio per Raspadori. Si esalta al centro del fortino.  

Acerbi 7,5 

Il Leone dimostra di starci con la fede e con l’efficacia del difensore di livello. Basta dargli un osso da mordere in marcatura. Non concede respiro a Foden. Partita strepitosa. 

Di Lorenzo

Disinnesca Saka. Appoggia la manovra con senso tattico, certo non può avere il cross e la pericolosità dell’esterno offensivo, ma interpreta il ruolo con fisicità.  


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Barella 6 
Corre, ma non è illuminato e preciso nel palleggio. Sostituzione scontata. Esce per stanchezza.  

Pobega (18’ st) 6  

Aggiunge fisico quando servono sportellate. Ci mette foga, dovrebbe gestire meglio la palla. Crescerà. 

Jorginho 7 

Fa la sentinella di Barella e Cristante, garantendo lo schermo davanti a Bonucci. Gli inglesi non lo disturbano, ha libertà di manovra, ma si preoccupa di dare ordine. L’equilibratore diventa fondamentale e conserva la bussola nella ripresa. 

Frattesi (44’ st) sv 

Cristante 7,5 

Rispetta la tradizione del centrocampista italiano. Controlla Bellingham, aggiunge idee e fisicità, si inserisce. 

Dimarco

Mancini lo preferisce a Emerson. Ideale per il cambio modulo. Intensità, cross tagliatissimi, inserimenti. E’ la scheggia impazzita su cui l’Italia costruisce la sua partita. Colpisce anche un palo. 

Emerson (44’ st) sv 


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Si presenta con un quasi gol, colpo di testa respinto da Pope e dall’incrocio dei pali. Dovrebbe e potrebbe distendersi di più, gioca contratto e sotto pressione. 

Gnonto (18’ st) 7 

Colpisce la lucidità di Willy, non solo la personalità: fa sempre la cosa più logica, la scelta giusta in ogni giocata. 

Raspadori 8 

Gioca per linee interne e viene incontro creando le combinazioni giuste con Acerbi e Dimarco. E’ la chiave dell’Italia per aprire la manovra. Raspa all’intelligenza aggiunge i colpi di classe. Lo stop con cui mette giù la palla e il gol, cercando l’angolo giusto, è da vero numero 10. Nel solco di chi lo ha preceduto.  

Gabbiadini (36’ st) 6 

La palla buona per il raddoppio gli capita appena entrato. L’errore non lo condiziona. Fa buone cose.  


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Ct Mancini 7,5

Nella notte più complicata, risolleva l’Italia e si tiene in corsa per il primo posto, da strappare lunedì agli ungheresi. Vittoria pesantissima per il momento e il significato. Forse il ct ha trovato una nuova via, vicina alla tradizione azzurra. Si è riaccesa la scintilla.  


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Inghilterra 

Pope 6,5 
Il portiere del Newcastle non si fa sorprendere da Scamacca, senza il suo intervento quel colpo di testa finirebbe in rete e non all’incrocio dei pali. Evita il bis di Gabbiadini. 

Walker 5 
Raspadori lo mette in costante apprensione. 

Shaw (27’ st) 6 
Sistema la fascia sinistra. 

Dier 6 
Quasi staccato, da vecchio libero, il centrale del Tottenham prende le misure a Scamacca. 

Maguire 5,5 
Sorpreso quando Scamacca colpisce l’incrocio, dalla sua parte l’Italia affonda meno. 

James 5 
Soffre le scosse e il cambio di marcia di Dimarco. 

Bellingham
Braccato, anzi cancellato, da Cristante. 

Rice 6 
Vince il duello con Barella, non perde l’equilibrio. 

Saka 4,5 
Coprire l’intera fascia non è il suo mestiere. Si vede meno di zero. 

Grealish (27’ st) 5,5 
Chiede e pretende la palla sul suo piede, ma gli azzurri non gli concedono dribbling e giocate decisive. 

Foden 5 
Acerbi lo seguirebbe anche dentro gli spogliatoi di San Siro. L’asso del City si accorge come, rispetto alla Premier, il campo sia molto meno largo. 

Sterling 6 
Tiene in allerta gli azzurri anche da fermo o non riesce a trovare lo spazio per inventare la giocata. 

Kane 5,5 
Non riesce a scatenare l’uragano per buttare giù il muro dell’Italia. Doppio diagonale destro respinto da Donnarumma. 

Ct Southgate 5 
Inghilterra brutta e supponente. Retrocede nella Lega B, regalando 75 minuti all’Italia. Diventa pericoloso con l’ingresso di Shaw e Grealish, virando sul 4-2-3-1, solo alla fine: avrebbe dovuto pensarci prima. Non è il modo ideale per presentarsi in Qatar. 


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Barella 6 
Corre, ma non è illuminato e preciso nel palleggio. Sostituzione scontata. Esce per stanchezza.  

Pobega (18’ st) 6  

Aggiunge fisico quando servono sportellate. Ci mette foga, dovrebbe gestire meglio la palla. Crescerà. 

Jorginho 7 

Fa la sentinella di Barella e Cristante, garantendo lo schermo davanti a Bonucci. Gli inglesi non lo disturbano, ha libertà di manovra, ma si preoccupa di dare ordine. L’equilibratore diventa fondamentale e conserva la bussola nella ripresa. 

Frattesi (44’ st) sv 

Cristante 7,5 

Rispetta la tradizione del centrocampista italiano. Controlla Bellingham, aggiunge idee e fisicità, si inserisce. 

Dimarco

Mancini lo preferisce a Emerson. Ideale per il cambio modulo. Intensità, cross tagliatissimi, inserimenti. E’ la scheggia impazzita su cui l’Italia costruisce la sua partita. Colpisce anche un palo. 

Emerson (44’ st) sv 


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