Italia-Venezuela 2-1
Spalletti 5,5
Il risultato lo consola, ma finiamola con questa costruzione dal basso a tutti i costi, finiamola per favore. Un rigore e un gol regalati perché rinviare lungo fa vecchio, fa superato, fa calcio paleolitico. E così, andati in vantaggio sempre grazie a una costruzione da dietro, abbiamo pareggiato per l’errore di Bonaventura che invece di mandar via la palla l’ha restituita indietro.
Donnarumma 7
Sette partite su sette nella nuova gestione e se è titolare fisso, nonostante la buona stagione inglese di Vicario, se ne capisce la ragione anche qui a Miami. Comincia con una parata decisiva, il rigore respinto a Rondon: il parigino ci mette prontezza e colpo d’occhio. Sul gol del Venezuela l’azione parte da lui, che dà la palla a Bonaventura marcato alle spalle da Martinez. Ma è ancora decisivo quando respinge un altro rigore, questo in movimento, di Cadiz.
Di Lorenzo 6
E’ il capitano dello scudetto di Spalletti, è il suo punto di riferimento, l’unico della difesa azzurra a non giocare in una linea a tre, se non per qualche rara partita nel periodo di Mazzarri. E’ un disagio che ogni tanto si avverte. Cresce nella ripresa.
Buongiorno 5
Il ct stravede per questo ragazzo che alle caratteristiche fisiche aggiunge di solito evidenti qualità tecniche. Non stavolta, però. I suoi 90’ americani sono un disastro. Al primo impatto sbaglia l’intervento su Rondon e provoca il rigore. In quell’occasione trascura la marcatura, è messo male col corpo ed è ingenuo l’abbraccio al centravanti venezuelano. Barcolla terribilmente anche nel secondo tempo.
Scalvini 6
Altro rappresentante di una linea a tre e come fa con l’Atalanta sale per dare una mano a Locatelli nella costruzione della manovra. Almeno lui non accusa troppe difficoltà.