Caso scommesse Parma-Ancona, rabbia Lucarelli: «Fate nomi e cognomi!»

Il capitano del club emiliano ha parlato, con i compagni, in un'accesa conferenza stampa: «Da giorni ci riempiono di merda, fenomeni da tastiera e con la penna»
Caso scommesse Parma-Ancona, rabbia Lucarelli: «Fate nomi e cognomi!»
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ROMA - Sulle vicende legate a Parma-Ancona 0-2, e all'enorme mole di scommesse registrate a Pozzuoli sulla vittoria dell'ultima in classifica del girone B di Lega Pro in casa degli emiliani secondi, la Procura di Napoli non ha ancora aperto un fascicolo. Presto, però, le informazioni raccolte dai Carabinieri di Pozzuoli si concretizzeranno in atti ufficiali. Nelle zone di Arco Felice, Toiano e Monterusciello, aree in cui le agenzie di scommesse hanno raccolto innumerevoli puntate sul risultato "sicuro" della partita giocata il 9 aprile scorso, si fa un gran parlare delle alte vincite realizzate.

VINCITE INCRIMINATE - Secondo quanto riportato da Il Mattino, in qualche caso avrebbero addirittura superato i 200 mila euro. I carabinieri, diretti dal capitano Elio Norino, hanno acquisito atti sulle giocate ed ascoltato alcuni testimoni, ma mantengono il riserbo sulla vicenda. Gli inquirenti stanno verificando se il fenomeno delle giocate anomale sia circoscritto solo all'area flegrea o l'impennata si sia registrata anche in altre zone del Paese. Inoltre si cerca di capire se esista un filone di collegamento Parma-Pozzuoli che abbia potuto creare una sorte di canale preferenziale per chi ha ricevuto l'imbeccata vincente. I gestori delle agenzie di scommesse, una volta notata l'anomalia delle giocate sulla gara, hanno chiuso anzitempo la raccolta delle puntate.

RABBIA LUCARELLI E CO. - Intanto, nel pomeriggio di giovedì, il capitano del Parma Alessandro Lucarelli e i suoi compagni di squadra hanno voluto dire la loro, partecipando tutti assieme ad una conferenza stampa molto accesa: "Da 5 giorni ci riempiono di merda, fenomeni da tastiera e con la penna. Un polverone scatenato apposta - ha detto Lucarelli -. Sono stronzate: chi accusa faccia nomi e cognomi di chi ha data la soffiata per le scommesse". Ha continuato Lucarelli: "Noi siamo padri di famiglia, questa cosa va oltre il calcio: io e tanti altri dobbiamo guardare in faccia i nostri figlia. Sono accuse pesanti ed è troppo facile fare così. Se si fanno accuse pesanti ci vuole la certezza di quello che si dice, altrimenti è terrorismo mediatico". Quindi la richiesta: "L'organo di controllo apra indagine, non abbiamo nulla da nascondere. Vadano in fondo, siamo i pimi a volerlo sapere. Non siamo qui a difenderci, ci dobbiamo scusare solo per la prova che abbiamo offerto domenica scorsa. Noi vogliamo che i nostri tifosi vengano allo stadio e siano orgogliosi di noi". 


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