© FOTO MOSCAdi Antonio Guido
BARI - Poteva essere l’anno zero per Manuel Scavone. O meglio quello del ritorno a tempo pieno al calcio dopo il grave incidente della scorsa stagione. Invece a marzo è arrivato l’altolà per la seconda stagioni di fila. "Marzo non mi porta bene. L’anno scorso venivo da quel brutto infortunio di gioco in Lecce-Ascoli nel quale ho perso i sensi per trenta secondi. Per fortuna è andato tutto bene". Tre lunghissimi mesi trascorsi per uscire dal tunnel nella fase più delicata della sua carriera. La festa della promozione in A contro lo Spezia. Dall’inferno al Paradiso. "La presenza della mia famiglia - racconta il centrocampista del Bari - è stata fondamentale dandomi la forza di riprendermi subito. Quest’anno lo stop imposto a marzo dalla pandemia ha portato tutto il modo a vivere una crisi che rischia di sfociare in un crac epocale. Anche in questo caso stare a casa con la famiglia mi sta aiutando a passare le giornate. Speriamo che finisca presto".
"Sinceramente non mi sarei mai immaginato di dover fare scatti e ripetute a casa, ma la società si è mossa con grande tempestività mettendoci a disposizione un kit con bike e altri attrezzi unitamente a dei programmi di lavoro personalizzati che ci permettono di mantenere e migliorare la forma. Ognuno di noi sta dando il massimo, però non è facile. Sono convinto comunque che presto sarà finita e potremo ritornare ad allenarci sul campo con le dovute precauzioni per un più duro ricondizionamento in vista di una possibile ripresa della stagione per raggiungere il nostro obiettivo sul campo". Accantonata l’idea del sorteggio per stabilire la quarta squadra da promuovere in B, la Lega Pro sta valutando le possibili soluzioni per trovare una via d’uscita che tenga conto delle esigenze di tutti limitando il danno economico. "Siamo fiduciosi che prima o poi potremo riprendere a giocare per terminare questa stagione e vogliamo farlo con le norme che prevedono promozioni e retrocessioni".