<p style="margin-bottom: 0cm">Scala in esclusiva: «Il Parma rinasce con i conti in regola»</p>

Il presidente dei ducali spiega il buon momento del club e ammette: «Siamo partiti molto bene, al di là di qualsiasi migliore aspettativa»
Filippo Testini
5 min

ROMA – Dal 1989 al 1996 ha condotto il Parma alla vittoria di una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA e una Supercoppa europea. Oggi Nevio Scala – decano del nostro calcio insieme a veterani come Reja dell'Atalanta e Ventura del Torino - è il presidente del nuovo club crociato, nato dalle ceneri della squadra fallita nei mesi scorsi. Ripartito dalla Serie D, Scala analizza con gioia il momento della sua squadra, ma non fa proclami: «Dovrà passare almeno qualche anno per tornare in Serie A, ma sicuramente – precisa il numero uno dei gialloblù – siamo partiti molto bene: al di là di qualsiasi aspettativa. Siamo felici di vivere questa rinascita, che ci vede proiettati in un futuro interessante».

LA SCELTA – Sulle ragioni che l'hanno spinto a diventare presidente, Scala spiega: «Sono stato coinvolto da un gruppo di imprenditori e quando mi hanno prospettato questa possibilità l’ho studiata con molta calma. Ho visto che c’erano persone serie e parecchio entusiasmo: Parma non poteva sparire dal mondo del calcio. Ci siamo dati tutti la mano e, ognuno nel proprio settore, stiamo lavorando per far tornare la squadra ad un livello che le competa. Abbiamo fatto molti programmi e, appena la Federazione ci ha dato il via, siamo partiti. Ora sembra tutto facile e scontato, ma non è stato così. Ci siamo assunti responsabilità davanti alla città, ai tifosi e alle istituzioni».

I TIFOSI – Nonostante la serie inferiore, però, i tifosi non fanno mancare il proprio supporto alla squadra: «Meritano un grande applauso e un abbraccio affettuoso. Sono in una categoria che avevano dimenticato, dato che erano abituati all’Italia e all’Europa, ma hanno reagito con grande dignità e serenità. Domenica con l’AltoVicentino a Valdagno c’erano 1200 persone a sostenerci. Io non c’ero per motivi di salute, ma ho visto l’immagine di un tifo da Serie A. Li abbraccio tutti con affetto, se lo meritano».

MILAN E INTER – Da giocatore, Scala, ha vestito le maglie di Milan e Inter. Ecco il suo pensiero sul momento delle milanesi: «In partenza il Milan l’avevo visto male, mentre l’Inter mi sembrava quadrata. Si diceva che i nerazzurri vincessero solo per 1-0, ma io ricordavo quando Capello vinceva quattro campionati con il Milan a forza di 1-0 o 2-1. I nerazzurri mi davano sicurezza, adesso, però sembrano un po’ meno concreti. Napoli e Juventus, secondo me, sono irraggiungibili».

PARMA COME L’ALESSANDRIA? – Stasera l’Alessandria sfida, in un match dal sapore romantico, il Milan nella semifinale di Coppa Italia. Scala, però, non si monta la testa davanti ad un possibile paragone tra i ducali e i piemontesi: «Il Parma ha raggiunto spesso questi obiettivi, ma purtroppo li abbiamo un po’ dimenticati. Ora, in questa categoria, possiamo solo sognare. E’ chiaro che il nostro obiettivo è tornare quanto prima nel calcio importante, anche se la stessa Serie D lo è, ma siamo qui e dobbiamo vivere questa realtà. Dentro di noi e dentro i tifosi c’è questa speranza. Dobbiamo tornare a grandi livelli con le nostre forze e in maniera serena, senza essere obbligati a vincere a tutti i costi. Se dovessimo raggiungere traguardi importanti sarà frutto di semplicità, lavoro e umiltà. Dovremmo arrivare puliti dove il calcio, negli ultimi periodi, ha dimostrato di non esserlo».

SARRI-MANCINI – Parlando del litigio tra Mancini e Sarri, Scala afferma: «Sono rimasto molto amareggiato, perché ritengo entrambi come due persone di altissima qualità. Sarri non mi era sembrata uno che si lasciasse andare così facilmente ad espressioni tristi e volgari. E’ chiaro che il mondo del calcio vive tensioni che non ci sono altrove, ma questo non giustifica il comportamento di noi allenatori. Dovremmo essere persone che danno esempi importanti: la gente ci guarda e ha fiducia in ciò che facciamo. E’ stato un episodio triste, ma dopo ho visto che le cose si sono rimesse nel binario giusto con le scuse. Queste vicende, però, lasciano il segno».

OPERAZIONE FUORIGIOCO – Infine, Scala commenta l’ultimo scandalo nel mondo del calcio, ovvero l’Operazione Fuorigioco: «Ho letto oggi di nuovi indagati, fra dirigenti e presidenti. Queste cose rattristano e noi, come Parma, vogliamo essere diversi. Non siamo obbligati ad essere subito in Serie A, ma siamo obbligati ad essere seri e a rispondere alla gente in maniera giusta. So che non è facile, perché spesso nel calcio si sconfina nell’illegalità per raggiungere certi obiettivi. Le cose che ho detto ai miei collaboratori sono proprio queste. Quando possiamo guardare in faccia il mondo senza avere rimorsi o paure, noi abbiamo già vinto».


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