Maradona, caos alla marcia: aggredite Dalma, Gianinna e l'ex moglie!

In migliaia sono scesi per le strade di Buenos Aires per chiedere giustizia per la morte del Diez: "Non è morto, lo hanno ucciso". Ecco che cosa è successo
Maradona, caos alla marcia: aggredite Dalma, Gianinna e l'ex moglie!© Getty Images
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"Non è morto, lo hanno ucciso". In migliaia hanno risposto all'appello e sono scesi per le strade e le piazze di Buenos Aires per chiedere giustizia per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta lo scorso 25 novembre. Tra i semplici tifosi e gli appassionati, c'erano anche le figlie del Diez, Dalma e Gianinna, ma anche l'ex moglie Claudia Villafañe, che hanno mantenuto la promessa fatta e sono accorse al fianco degli organizzatori della manifestazione.

Maradona, argentini in marcia a Buenos Aires

Alle 18 locali, la centralissima Plaza de la República è stata letteralmente invasa da migliaia di bandiere e stendardi, mentre la famiglia del Pibe de Oro è stata costretta a lasciare l'Obelisco, punto di ritrovo dei manifestanti, dopo solo 15 minuti: troppi i tifosi che si erano accalcati creando il panico. Le tre donne erano a capo di una piccola colonna di persone e portavano uno striscione che chiedeva "condanna sociale e giustizia per i colpevoli": dopo aver camminato per pochi metri, sono state scortate via a causa del caos generato dalla loro presenza.

Dalma Maradona: "Insulti a mia madre? Tutto falso"

"Purtroppo stavamo camminando verso l'Obelisco finché la stampa non si è gettata su di noi - ha spiegato Dalma in una storia su Instagram Era impossibile continuare ad avanzare perché anche la stampa ha iniziato a spingere le persone: non ci è sembrato questo il modo di fare". La figlia di Maradona ha anche smentito che la madre fosse stata fatta oggetto di contestazione: "Nessuno ha insultato mia madre - ha fatto sapere - Eravamo lì solo per chiedere giustizia". Sembra invece che la folla di manifestanti abbia rivolto duri attacchi nei confronti dell'avvocato di Maradona, Matías Morla e del medico Leopoldo Luque, indagati nel caso giudiziario.


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