Maradona: Luque e Cosachov vogliono annullare la perizia medica

Tocca al giudice Díaz decidere se cancellare o meno il lavoro della Giunta medica (pesanti accuse per il neurochirurgo e la psicologa) e nominare una nuova commissione come chiedono i legali dei due imputati
Maradona: Luque e Cosachov vogliono annullare la perizia medica© ansa
di Biagio Angrisani
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ROMA - Tocca ancora a Orlando Abel Díaz, giudice di garanzia del Dipartimento di San Isidro, prendere una decisione in merito a una richiesta effettuata dagli avvocati di Leopoldo Luque nell’inchiesta sulla morte di Diego Armando Maradona. Lo scorso dicembre, Díaz concesse a Luque, nel corso delle indagini, la facoltà di non essere arrestato per  l’accusa di omicidio colposo, stavolta invece sul suo tavolo è arrivata la richiesta da parte del neurochirurgo e della psicologa Agustina Cosachov di fare carta straccia della lunga perizia (70 pagine) della Giunta medica (venti componenti) nella quale i due professionisti finiscono - più o meno - spalle al muro con l'accusa di negligenza, imperizia, faciloneria, indifferenza e di non aver gestito al meglio la sopravvivenza di un paziente, seppur difficile, come il Pibe.

COMPITO NON FACILE - L'inchiesta della morte di Maradona è nelle mani di John Broyad procuratore generale di San Isidro e coordinata dai pm Patricio Ferrari, Cosme Iribarren e Laura Capra. Ma tocca al giudice di garanzia Orlando Abel Díaz decidere se accogliere o meno la richiesta di Luque e Cosachov di annullare la perizia e nominare una nuova giunta medica che analizzi le vicende relative all’ultimo periodo di vita di Maradona. È un atto molto delicato perché se Díaz respingesse la richiesta per Luque e Cosachov l’accusa di “mala praxis” medica prenderà ulteriore corpo spalancando le porte del processo, invece se il giudice accogliesse la richiesta dei due imputati, giocoforza il lavoro effettuato dai venti componenti finirebbe tra gli incartamenti a impolverarsi e si formerebbe una nuova commissione.

NON SONO SCHERMAGLIE - Luque e Cosachov sostengono che la Giunta medica che ha analizzato le vicende in questione era composta in maggior parte da funzionari di polizia e alcuni avevano anche partecipato all’autopsia di Maradona. Inoltre, molti punti messi in rilievo nel documento della Giunta sono in sintonia con le accuse formulate dall’avvocato Mario Baudry che nella vicenda difende gli interessi del piccolo Diego Fernando, ultimo nato dei figli di Maradona. L’avvocato Julio Rivas che difende Leopoldo Luque chiede al giudice di annullare tutte le conclusioni formulate dalla Giunta medica e di costituire una nuova commissione medica composta da “elementi indipendenti” dell’Accamedia di medicina o periti nominati dalla Corte Suprema di Giustizia, massimo potere giudiziale della Provincia di Buenos Aires. Della serie, tutto da rifare.

LA FRASE CHE SPAVENTA - In questa vicenda della morte di Maradona sono uscite fuori molte frasi, alcune decisamente grevi sugli ultimi giorni di vita di Diego e spesso era proprio il medico Leopoldo Luque a esternarle. C’è una frase che pesa come un macigno ed è una delle poche utilizzate dalla Giunta medica nella propria relazione:El gordo se muere en cualquier momento (Il grassone (Diego, ndr) muore in qualsiasi momento)”. Ossia, lo staff medico che si occupava di Maradona, dopo l’operazione per l’asportazione di un ematoma subdurale, era consapevole anche del rischio estremo e ciononostante non aveva provveduto al ricovero (anche coatto) in una clinica specializzata ma aveva continuato la riabilitazione in una casa decisamente inadeguata e senza l’ausilio di apparecchiature mediche necessarie al caso: bombole d’ossigeno, defibrillatore, etc. etc…

DIEGO NON ERA IN SE’ - Per la Giunta medica Diego "non era nel pieno delle sue facoltà mentali", per motivi legati alle sue varie dipendenze, e quindi il suo ricovero in clinica per far aumentare le sue chance di vita doveva essere anche di tipo coatto poiché Maradona era contrario a questa decisione. Ma quando Jana, una delle figlie del Diez, propose il ricovero del padre in un centro specializzato per la riabilitazione, il medico Luque in una conversazione privata con un amio nel suo stile triviale disse: “Jana es una pelotuda de mierda. Así nomás te lo digo. Quiere internarlo" (Jana è una stronza di merda, così non te lo dico più. Vuole internarlo). Il ricovero non avvenne e l'epilogo finale di Diego (con dieci-dodici ore di agonia) è noto a tutti.


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