Il fotografo della Mano di Dio: "Vidi subito l'imbroglio di Maradona"

Il francese André LeCoq, autore dei tre scatti del gol irregolare di Diego all'Inghilterra nell'86, rivela alcuni retroscena
Il fotografo della Mano di Dio: "Vidi subito l'imbroglio di Maradona"© ANSA
3 min

"La Mano de Dios? Al momento dello scatto, vidi subito l'imbroglio di Diego Armando Maradona". Così André LeCoq, il fotografo francese che immortalò l'immagine sportiva più celebre in assoluto: il gol di mano con l'Argentina del Diez contro l'Inghilterra ai Mondiali di Messico 1986 nella cornice dello stadio Azteca.

Il fotografo della Mano de Dios: "Scoprii subito l'inganno di Maradona"

LeCoq racconta al Telegraph: "Ero dietro la linea di porta, nel solito posto dei fotografi. Stavo seguendo la palla, guardandola fissa e senza distrarmi. E ho potuto vedere, guardando attraverso l’obiettivo, che era fallo di mano sull'uscita di Peter Shilton. Era lampante, per me. L'avevo visto. E in effetti sono rimasto molto sorpreso quando il gol è stato concesso".

"Quello scatto non mi ha fatto diventare ricco"

E ancora: "In quel momento ho solamente pensato: beh, si tratta di una foto chiara, venuta bene, ma la avranno fatta anche gli altri... Sono rimasto sbalordito, ancora più del fatto che il gol era stato convalidato, quando ho poi scoperto di essere stato l'unico ad aver fatto quello scatto. Non ho davvero idea perché nessun altro l’ha fatto, non me lo sono mai spiegato. Ma a me, posso dire, è andata molto bene". Prosegue LeCoq: "La mia era la prova che Maradona aveva imbrogliato. Non ha aiutato il popolo britannico, ma in un certo senso era ed è stato un importante documento storico. La fotografia è apparsa in tutto il mondo, su giornali, riviste, ovunque. È diventata famosa. Ma no, non sono diventato ricco. EroAi tempi ero un fotografo dello staff dell'Equipe e loro possedevano i diritti sull'immagine. Sì, ho ricevuto un bonus, ma non è stato abbastanza da fare di me un uomo ricco. Ammetto però che mi ha permesso di spingermi un po' in alto nell’ordine gerarchico a L'Equipe: a quel punto ho potuto scegliere gli eventi migliori da coprire".


© RIPRODUZIONE RISERVATA