Mondiale per Club, il River Plate fatica ma centra la finale

Missione compiuta per i millonarios, che con molte più difficoltà rispetto alle previsioni, s’impongono sugli sbarazzini campioni del Giappone. Agli argentini, in grande sofferenza per buona parte del primo tempo, basta un colpo di testa di Alario a metà ripresa.
Mondiale per Club, il River Plate fatica ma centra la finale© EPA
Andrea De Pauli
4 min

OSAKA (GIAPPONE) - Con molte più difficoltà del previsto, il River Plate rispetta il pronostico e supera i coriacei padroni di casa del Sanfrecce Hiroshima nella prima semifinale del Mondiale per Club. Dopo un primo tempo a dir poco sofferto, i millonarios risolvono tutto nella ripresa con la rete solitaria di Lucas Alario. Ora tocca rispondere alla superfavorita Barcellona, che domani mattina disputerà il secondo biglietto per la finale ai cinesi del  Guangzhou Evergrande.

MINACCE NIPPONICHE - Allo stadio Nagai di Osaka si apre con la sterile pressione offensiva di un River compassato, che più per obblighi morali che per una reale superiorità tecnica, prova a fare la partita, finendo per scontrarsi, senza costrutto, contro l’invulnerabile muraglia edificata dall’allenatore giapponese Hajime Moriyasu, giunto alla semifinale del torneo, non a caso, con la porta di Takuto Hayashi ancora immacolata dopo le vittoriose sfide propedeutiche contro i campioni d’Oceania dell’Auckland e quelli d’Africa del Mazembe Elglebert. Dopo aver frustrato le fragili velleità offensive degli argentini per una buona ventina di minuti, il Sanfrecce decide di affacciarsi finalmente nella metà campo dei millonarios e iniziano i problemi per l’ultrareattivo Barovero, costretto ad almeno tre grandi interventi. L’estremo difensore sudamericano prima vince un duello all’arma bianca con Minagawa, pescato in verticale da Kashiwa, poi alza sopra la traversa un destro a giro dello sgusciante Chajima, per concludere con un vero e proprio miracolo sull’improvvisa girata da centro area dello scatenato Minagawa. Sul fronte opposto, l’unico intervento di Hayushi su un colpo di testa ravvicinato di Carlos Sanchez, ha dello strepitoso, ma risulta comunque irrilevante, visto che il centrocampista uruguaiano viene pizzicato in fuorigioco al momento della sponda di Rodrigo Mora.

DECIDE ALARIO - Nell’intervallo Marcelo Gallardo deve farsi sentire, perché il River che si ripresenta in campo pare determinato ad evitare figuaracce simili a quella vissuta dall’America di Città del Messico, eliminato a sorpresa dai campioni asiatici del Guangzhou Evergrande, che domani disputeranno l’altra semifinale con il Barça. Il nuovo atteggiamento da vita, immediatamente, a una paurosa percussione degli argentini, che terminano una giocata piuttosto concitata con una conclusione incredibilmente alle stelle di Rodrigo Mora, posizionato a due passi dalla porta. Dopo la sfuriata iniziale, però, i detentori della Libertadores tornano ad abbassare i ritmi, per la disperazione di Gallardo, che prova a scuotere la squadra inserendo, nel giro di pochi minuti, l’esperto ex Porto e Marsiglia, Lucho Gonzalez, per il concreto Ponzio, e la meteora milanista Tabaré Viudez per l’impalpabile Pisculichi. Il collega Moriyasu risponde gettando nella mischia il cursore croato Mikic e l’agile attaccante Takuma Asano per l’affaticato Kashiwa e per l’ottimo Minagawa. Cambi che danno ragione al tecnico argentino, che al 27’ può festeggiare il vantaggio di Alario, che realizza di testa sugli sviluppi di una punizione calciata da Viudez e prolungata dalla sponda aerea di Carlos Sanchez, lesto nell’anticipare l’uscita a farfalle dell’ingenuo Hayashi. Il primo gol incassato nel torneo taglia le gambe ai giapponesi, che complice il tour de force di tre partite negli ultimi sei giorni, si dimostrano incapaci della minima reazione. River in finale. Ora tocca rispondere all’appuntamento al Barça, che domani alle 11.30 se la vedrà con il Guangzhou.

@andydepauli

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