I dazi di Donald Trump non risparmiano neanche la Fifa. Le conseguenze del "Liberation Day" rischiano di rovinare i piani del presidente Gianni Infantino per la prima edizione del nuovo Mondiale per club, in programma negli Stati Uniti dal 14 giugno al 13 luglio. Tutto ciò nonostante i buoni rapporti che sembravano esserci tra Traump e Infantino. Il numero uno della Fifa era stato tra i primi a celebrare la sua vittoria alle elezioni per poi recarsi nella residenza di Mar-a-Lago lo scorso gennaio presentandogli il nuovo Mondiale per Club. Lo stesso presidente degli Stati Uniti aveva ringraziato Infantino nel suo discorso d'insediamento. Ma, stando a quanto riporta il Guardian, la Fifa starebbe comunque affrontando complesse trattative con gli Stati Uniti dopo non essere riuscita a ottenere delle esenzioni fiscali per i 32 club partecipanti al Mondiale per Club.
Fifa-Stati Uniti, le trattative per i dazi nel Mondiale per Club
Il nodo è nel montepremi: la Fifa ha annunciato che il montepremi del torneo sarà di un miliardo di dollari. Ma, senza accordi fiscali con gli Stati Uniti, i club rischierebbero di ritrovarsi con decine di milioni di dollari da pagare al fisco statunitense, oltre alle tasse dovute nei rispettivi Paesi. La Fifa starebbe da giorni facendo pressing e si ritiene fiduciosa di riuscirci. L'obiettivo principale è quello di non ridimensionare il ricchissimo premio per non perdere la faccia per un torneo sul quale la Fifa ha puntato molto. Discorso diverso invece per quanto riguarda il Mondiale del 2026, dove le tempistiche sono più dilatate: qui la Fifa ha ottenuto esenzioni da una serie di tasse con le nazioni partecipanti che saranno esentate da diverse tasse statali e sulla vendita dei biglietti.