La crepa apertasi attorno a Calhanoglu rischia di diventare una voragine in casa Inter. C'è una netta spaccatura portata alla luce dalle parole di Lautaro dopo l'eliminazione al Mondiale per club e si tratta di una frattura tra il capitano e uno degli elementi più importanti della rosa, che si può curare soltanto con il più efficace degli interventi diplomatici. In più nel messaggio pubblicato ieri dal turco non emerge a chiare lettere la sua volontà di voler restare e questo può costituire un ulteriore segnale di allontanamento. Se negli Stati Uniti ci si aspettava che il regista prendesse posizione - almeno con la dirigenza - di fronte alle tante voci, questo non è successo e il vaso di Pandora è stato aperto dalle parole di Lautaro.
Le complicanze
Le prossime settimane saranno decisive per capire quello che accadrà nel cuore del centrocampo nerazzurro e il punto di partenza è il fatto che l’Inter non vuole scendere dalla richiesta iniziale di 35-40 milioni per il regista turco. Si tratta di risorse importanti che il club punterebbe a reinvestire e non vuole cedere di fronte alla possibilità di svendere uno dei suoi migliori giocatori. Nell'estate di quattro anni fa il numero 20 era arrivato a parametro zero dal Milan, ma le offerte ricevute negli ultimi anni dall’Arabia e dal Bayern Monaco erano di ben altro livello rispetto a quanto sarebbe disposto a pagare il Galatasaray. Sulla carta l’Inter viene messa in una posizione difficile, non potendo insistere a oltranza sulle pretese economiche per un giocatore che vorrebbe andar via. Calhanoglu pensa al Galatasaray, nonostante si parli di un interessamento anche del Manchester United, ma i campioni di Turchia devono in contemporanea gestire la situazione Osimhen e non vogliono svenarsi, avendo già attirato il calciatore proponendogli un ingaggio da almeno 10 milioni all'anno. Se l'addio dovesse realizzarsi, bisognerebbe identificare il possibile sostituto e capire se dovrà essere un altro regista, un incontrista o un centrocampista più offensivo. Ad ora il nome più caldo è quello di Frendrup del Genoa.
L'altro nodo
Sempre a centrocampo, inoltre, c'è da monitorare la situazione Frattesi, rientrato un giorno prima dagli States rispetto ai compagni e a sua volta non del tutto sicuro di restare a Milano nonostante non ci sia più Inzaghi. Sulle sue tracce c'è l’Atletico Madrid, ma non ancora una trattativa vera e propria, e il nodo sulla situazione del romano potrebbe presto venire al pettine. Nel reparto intanto è arrivato Sucic e a prescindere dalla partenza di Calhanoglu l’Inter necessita di vendere almeno un elemento. Anche in questo caso la volontà del calciatore potrà essere decisiva, soprattutto dopo l'inciso del presidente Marotta sul fatto che la porta è spalancata per chi vuole andare altrove.
Alla firma
Infine passando all'attacco, oggi (con il rientro dei dirigenti in Italia) ci sarà la firma di Bonny sul quinquennale che lo unirà all’Inter. Ieri la punta ha svolto le visite mediche e girato i tradizionali contenuti dedicati ai nuovi arrivi. A quel punto arriverà l'annuncio ufficiale sul terzo rinforzo di questa estate.