Figc, Tavecchio: «Non decide Barbara Berlusconi»

Replica del presidente della Lega dilettanti: «Sul nuovo presidente federale decidono i tesserati. Futuro del calcio? Immagino una 'cantera azzurra'»
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ROMA - "Sulla nomina del nuovo presidente non decide la gentile signora ma i delegati di un milione e mezzo di tesserati". Così Carlo Tavecchio, presidente dei Dilettanti e candidato in pectore alla successione di Abete alla guida della Figc, risponde all'ad del Milan Barbara Berlusconi, che sollecita un cambio generazionale a favore dei quarantenni. "Nel nostro caso - ha spiegato Tavecchio dopo il consiglio federale - vince la politica del fare e conta l'appoggio di un milione e mezzo di tesserati, che formano il nostro movimento".

CANTERA AZZURRA - "Abbiamo avuto in passato tanti selezionatori di altissimo livello, come Bearzot, Vicini o Valcareggi, abbiamo un centro federale che tutti ci invidiano come Coverciano, non avremo sicuramente problemi ad individuare il nuovo ct". Così Carlo Tavecchio, presidente della Lega nazionale Dilettanti, alla fine del consiglio federale. "Come immagino la figura del nuovo ct? Come una persona che - ha risposto Tavecchio - sappia lavorare con i giovani e sappia valorizzarli. Francesco Rocca? È una persona di ottimo livello che ha fatto tanto per la Federazione. Immagino inoltre una 'canterà azzurra, con l'ausilio di giovani team manager, in grado di far crescere tutto il movimento" .

LA RISPOSTA DI TOMMASI - "Più che della cantera degli allenatori o dei calciatori, in questo momento nel calcio italiano serve una cantera dei dirigenti". Così Damiano Tommasi ha liquidato il tema legato al ricambio generazionale in seno ai vertici dirigenziali della Federcalcio. A parlare di "cantera di allenatori", a proposito della scelta del ct, in mattinata è stato Carlo Tavecchio, candidato in pectore alla successione di Abete come presidente federale. "La difficoltà di trovare un presidente federale c'è. Il nuovo presidente sia condiviso e abbia la possibilità di governare. Purtroppo oggi ci troviamo davanti a 40 giorni di campagna elettorale, di riflessioni per sapere chi presenterà la propria candidatura o un candidato. Poi vediamo" ha detto ancora Tommasi. "Tavecchio favorito? Prima di sapere chi vince e chi perde bisogna sapere chi sono i candidati - ha aggiunto il numero uno dell'Aic al termine del consiglio della Federcalcio -. Noi vorremmo Albertini? Non abbiamo fatto ancora una riflessione su questo argomento. Ma c'è la voglia di essere propositivi, vedremo come esserlo". Resta aperta la questione del ct, dopo le dimissioni di Cesare Prandelli. "Non c'è stata neanche l'intenzione" di sceglierlo oggi, ha chiarito Tommasi. "È una prerogativa del presidente federale - ha spiegato -. C'è un'assemblea elettiva in vista. Guardando le norme attuali, la scelta del ct è una delle poche scelte che può fare il presidente federale in piena autonomia. C'è tempo fino al 1/o settembre per la nomina, visto che il primo impegno è a settembre".

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