Mondiali 2018, Danimarca-Francia 0-0; Australia-Perù 0-2

Dopo 36 anni il Perù segna al Mondiale e fa felice la Danimarca che passa il turno ai danni dell'Australia. Per la Francia ampio turn over in attesa di conoscere l'avversaria agli ottavi di finale
Mondiali 2018, Danimarca-Francia 0-0; Australia-Perù 0-2© EPA
Cristiano Sala
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MOSCA (RUSSIA) - Per circa una ventina di minuti allo stadio Luzhniki si respirava lo stesso, buonissimo, profumo che viene di solito dalla pasticcerie. I biscotti danesi, famosi in tutto il mondo, e quelli francesi, buoni lo stesso per carità, altro non erano che la metafora di Danimarca-Francia. Perché agli scandinavi bastava un punto per superare il turno oppure zero nel caso in cui l’Australia fosse uscita sconfitta dalla partita di Sochi.

Fino al 18’, dicevamo, solo selfie con i vichinghi e marsigliese a manetta. Poi la notizia del gol di Carrillo all’Australia rasserenava gli animi tra gli uomini di Hareide e quelli di Deschamps. Per la Francia l’unica paura era quella di farsi male, tanto che l’ex allenatore della Juventus aveva optato per un turn over significativo tenendo fuori Mbappe e Pogba. 



«Var, Var, Var» è il primo coro della giornata inventato dai danesi per chiedere l’intervento della moviola. Ma su Brathwaite, lui che ha la moglie francese, Kimpembe non fa fallo. Qualche minuto dopo a Sochi segna Carrillo. E’ il 18’:  Guerrero controlla sulla sinistra, mette il pallone sul lato opposto dove il compagno trova un gol che mancava dal 1982. Per l’attaccante del Watford è stato il modo più bello per entrare nella storia della blanquirroja che aspettava da 36 anni una gioia così.

Lo aveva detto alla vigilia, faremo di tutto per convincere Gareca a restare sulla panchina del Perù. Tra questo “di tutto” c’è anche il raddoppio di Guerrero al 50’ quando in area ruba il tempo alla difesa aussie battendo il povero Ryan. Sugli spalti la gioia colorata di bianco e rosso dei peruviani ai quali va sicuramente uno degli Oscar di questi campionati del mondo. Hanno contagiato d’entusiasmo le strade di Russia 2018 per riprendere quella verso casa con la stessa felicità. Ah, i Mondiali!

Nel frattempo a Mosca i tifosi (fischi a fine partita) si domandano se forse non era meglio investire i soldi dei preziosissimi biglietti in Serbia-Brasile in programma domani alla Spartak Arena. Oltre alla cottura del biscotto, infatti, c’è pochissimo da segnalare: un paio di conclusioni di Eriksen, per esempio, che però non spingono i compagni a provarla a vincere. Avanti così dunque fino al 90’, quando finisce senza gloria l’ora (e mezza) del tè.


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