La Germania non ha Fifa. Infantino, la tua censura è un boomerang (e siamo solo all'inizio)

La nazionale tedesca che si tappa la bocca per protestare contro il divieto di indossare la fascia One Love, infligge un colpo durissimo all'immagine della Federcalcio mondiale. Come se non bastasse, un'altra legnata è arrivata dal governo del cancelliere Scholz, la cui ministra dell'Interno si è presentata in tribuna per seguire Germania-Giappone ostentando la fascia proibita sotto gli occhi di Infantino. E il segretario di Stato americano, Blinken, rincara: "La situazione è sempre preoccupante quando si registrano le restrizioni alla libertà di espressione. Nessuno su un campo di calcio dovrebbe essere costretto a scegliere fra sostenere questi valori e giocare per la propria squadra".
La Germania non ha Fifa. Infantino, la tua censura è un boomerang (e siamo solo all'inizio)© EPA
Xavier Jacobelli
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La foto della Nazionale tedesca che, prima di giocare contro il Giappone, si tappa la bocca per protestare contro la censura della fascia One Love, simbolo dei diritti LGBTQ, infligge un colpo durissimo all'immagine della Fifa, già compromessa dalle ipocrite dichiarazioni rilasciate da Infantino alla vigilia del torneo. D'altronde, non casualmente la Deutscher Fussball-Bund, la federcalcio di Berlino, ha annunciato con largo anticipo che non voterà per la rielezione del successore di Blatter. E, sempre non casualmente, lo stesso farà la federazione danese il cui presidente Jesper Moller, ha affermato: "Siamo in una situazione straordinaria. Non solo sono deluso, ma sono anche arrabbiato". Quel campione e gentiluomo che risponde al nome di Simon Kjaer è stato icastico: "Vietare la fascia One Love è semplicemente ridicolo". Per non dire del governo del cancelliere Scholz, oggi autorevolmente rappresentato nella tribuna di Germania-Giappone dalla ministra dell'Interno Nancy Faeser che ha ostentato la fascia proibita proprio sotto gli occhi di Infantino. Allo stesso, la signora non le ha mandate a dire, stando al vivace dibattito che ha contraddistinto il loro incontro. Ancora. Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha rincarato: "La situazione è sempre preoccupante quando si registrano le restrizioni alla libertà di espressione. Nessuno su un campo di calcio dovrebbe essere costretto a scegliere fra sostenere questi valori e giocare per la propria squadra". La verità fa sempre male ed è sotto gli occhi di tutti: la farisaica linea di condotta della Fifa si sta rivelando un micidiale boomerang per l'organizzazione di Infantino. Pur di assecondare i padroni di casa in tutto e per tutto, essa paga ogni giorno un pedaggio devastante alle critiche che le piovono addosso dai quattro angoli del pianeta: per la mancata difesa della libertà d'espressione, per la mancata difesa dei diritti civili, per l'ignavia e il silenzio assordante mai rotto, ignorando i massacri in Iran; non citando una volta, almeno una volta sola, i 6.500 morti nei cantieri del Mondiale. Poi oggi la Germania va in campo e, tappandosi la bocca, dice tutto.


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