Il vantaggio di un riposo

Il vantaggio di un riposo
Alberto Dalla Palma
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Alla conclusione del secondo turno, la Francia non è più sola: negli ottavi entrano di prepotenza anche il Brasile e il Portogallo dopo le vittorie contro la Svizzera e l’Uruguay. Mbappé, Ronaldo (o Bruno Fernandes, a seconda dei gusti) e Neymar, se riuscirà a presentarsi in campo dopo le entrate killer dei serbi perdonate dall’arbitro Faghani, hanno già il posto assicurato, mentre altri colossi come Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda, Croazia e Argentina dovranno ancora correre e soffrire, rischiando in alcuni casi anche tantissimo. Non è un dettaglio, perché la terza partita del girone costerà molto dal punto di vista fisico e nervoso a chi deve ancora conquistare il pass: in teoria Deschamps, Tite e Fernando Santos potrebbero far riposare i loro giocatori migliori aspettando gli scontri diretti e questo non è un vantaggio da poco ricordando come si comportò Mancini quando vinse gli Europei a Wembley. Raggiunta la qualificazione in anticipo, il ct lasciò fuori contro il Galles tantissimi titolari che poi furono decisivi nelle sfide successive. Vedremo come si comporteranno i loro colleghi in Qatar, perché al Mondiale non è facile dire - per esempio - a Mbappé di restare a sedere. In ballo, a Doha, non ci sarà soltanto la Coppa ma anche il prossimo Pallone d’Oro, se ancora conta qualcosa. Tite ieri ha presentato un Brasile completamente diverso dal primo, perché uno come Neymar non può essere sostituito. L’unico che può competere con l’asso del Psg è Vinicius, il motorino di Ancelotti e del Real: devastante quando parte dalla sinistra per rientrare sul destro, quasi immarcabile proprio come il suo capitano. Fred più basso e Paquetà più alto non hanno provocato effetti positivi sulla squadra, che come al debutto contro la Serbia si è accesa nella ripresa, comunque sempre a lampi. Sufficienti per domare una Svizzera in guerra: dopo aver eliminato l’Italia dal Mondiale, Yakin stava incartando anche il Brasile e i suoi giocolieri quando Casemiro ha tirato fuori il colpo della vita, grazie a una qualità tecnica che nessun altro mediano al mondo può esibire. In realtà, prima di lui proprio Vinicius era riuscito a realizzare l’1-0 ma un fuorigioco di rientro di Richarlison - scoperto dal Var - aveva costretto l’arbitro a cancellare una delle giocate più belle del torneo.

La realtà è che la corazzata di Tite, in due sole partite e con una semplicità disarmante, è riuscita a garantirsi gli ottavi esibendo non solo la bellezza dei suoi talenti ma soprattutto una solidità forse unica considerando la storia del Brasile: nonostante l’assenza di Danilo, anche ieri con la Svizzera non ha mai rischiato di subìre un gol e la coppia formata da Thiago Silva e Marquinhos, al momento, sembra una diga insuperabile, tra l’altra sostenuta da un Alex Sandro che starà cogliendo di sorpresa anche Allegri. Attento, preciso, sempre concentrato e perfetto nella scelta dei tempi: se rientrasse a Torino con questo rendimento, per Max sarebbe un ulteriore rinforzo da aggiungere a Chiesa e Pogba (su Vlahovic meglio non sbilanciarsi). Il Portogallo ha risolto la pratica Uruguay con una doppietta di Bruno Fernandes che avrebbe potuto anche essere una clamorosa doppietta di Ronaldo, se solo Cristiano avesse toccato davvero il pallone lanciato dal suo ex compagno dello United e se poi fosse rimasto in campo per tirare il rigore del 2-0. La nostra sensazione è che se Fernando Santos riuscirà a trovare la collocazione giusta a Leao, per ora quasi trascurato dal ct, ci sarà una concorrente in più per il titolo. L’attaccante milanista ha bisogno di spazio e coraggio per fare la differenza, ignorarlo potrebbe essere un errore forse decisivo.


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