I tedeschi dal mare alla montagna

I tedeschi dal mare alla montagna© Getty Images
Alberto Dalla Palma
4 min

Lukaku spacca una panchina e torna in Belgio, Flick abbassa lo sguardo e abbandona il Mondiale di un fallimento epocale, più o meno come quello che ha dovuto sopportare l’Italia, prima con Ventura e dopo con Mancini: noi davanti alla tv da otto anni senza partecipare, i tedeschi a Riccione in spiaggia dopo il tonfo russo nel 2018 e a sciare a Garmisch da domani, crollati senza una ragione logica. La Germania avrebbe dovuto accompagnare agli ottavi la Spagna senza soffrire, lasciando fuori il Giappone e il Costa Rica, invece ecco il grande ribaltone che ha spinto Doan e Tanaka ai confronti diretti, capaci di battere non solo Luis Enrique ieri sera ma anche Flick e sempre in rimonta nella seconda parte della gara.  

Una notte di grandi emozioni, in un Mondiale dove non c’è una sola certezza, se non la data della finale: non esistono più le partite scontate, forse perché è proprio un torneo inedito, organizzato nel deserto alla vigilia di Natale e in mezzo ai rispettivi campionati. Ad un certo punto Germania e Spagna erano fuori, Giappone e Costa Rica dentro: il Marocco era già andato avanti nel pomeriggio e la Croazia si era salvata provocando lo sfogo isterico di Lukaku, che adesso sarà costretto a pensare solo all’Inter se non vorrà rientrare a Londra a fine stagione, senza un padrone che lo accolga con il sorriso. Su di lui pesa l’esclusione del Belgio, che avrebbe potuto battere Brozovic e Perisic se soltanto Romelu avesse buttato dentro uno dei quattro palloni che gli erano capitati a due passi dalla porta. Goffo e sovrappeso, l’interista ha tradito il suo Paese sbagliando un poker facile facile: Inzaghi lo aspetta dopo mesi di tormenti e di pensieri rivolti solo al Qatar piuttosto che al club che lo pagherà a peso... d’oro almeno fino a giugno. 
La Germania, alla fine, ha fatto il suo dovere battendo il Costa Rica: un 4-2 sorprendente ma comunque sufficiente per gli ottavi se la Spagna non fosse caduta contro il Giappone, vittima della sua spocchia. D’altronde se il suo ct Luis Enrique si definisce pubblicamente il miglior ct del mondo, come può la squadra mantenere la concentrazione e l’umiltà necessarie per vincere qualsiasi partita e soprattutto quella contro gli asiatici, già capaci di abbattere la fisicità dei tedeschi con la loro metodica e ossessiva determinazione? Sull’orlo del tracollo, la Spagna dopo essere stata a un passo dall’addio si è ritrovata in una situazione di grande vantaggio, favorita dalla rimonta di Havertz. Lasciando il primo posto al Giappone, Luis Enrique ha evitato la Croazia agli ottavi e affronterà il Marocco, che comunque anche ieri ha messo in mostra contro il Canada il grande talento dei suoi giocatori. Ma non solo, le Furie Rosse hanno anche abbandonato la parte del tabellone dove avrebbero dovuto confrontarsi con il Brasile prima di una eventuale finale: mai sconfitta, alla fine, è stata così vantaggiosa, almeno sulla carta perché a Qatar 2022 i pronostici è meglio evitarli. Per questo non ci sbilanciamo sulle ultime due squadre che oggi accompagneranno il Brasile e il Portogallo, già qualificati: Svizzera, Camerun, Serbia nel girone di Neymar e Uruguay, Ghana, Corea nel girone di Ronaldo se la possono giocare senza paura, come hanno fatto il Giappone e l’Australia, simboli di un Mondiale senza padroni. 


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