Ronaldo, l'harem e la strategia dell'assenza

Le sorelle e Georgina si scatenano sui social contro il ct e i critici. Nello spogliatoio sale la tensione
Roberto Maida
4 min

Tanto per smorzare le tensioni e il chiacchiericcio, Cristiano Ronaldo ha pensato di attirare l’attenzione con le sue assenze. Martedì sera, mentre il Portogallo festeggiava la splendida vittoria contro la Svizzera con i tifosi, ha ritenuto opportuno filare dritto negli spogliatoi. Ieri mattina invece non ha partecipato all’allenamento delle riserve, al quale sarebbe stato destinato da protocollo dopo aver giocato solo 17 minuti più recupero, preferendo intrattenersi in palestra con i titolari. Dicono, almeno.

E ora?

Ronaldo non sedeva in panchina in un Mondiale addirittura dal 2006, quando aveva 21 anni: in quel caso saltò la partita con il Messico a qualificazione già sicura. È una svolta talmente traumatica da creare dubbi sull’immediato futuro: vista la tripletta di Gonçalo Ramos, come si comporterà adesso il ct Santos? Alla vigilia dell’ottavo di finale, i giornalisti portoghesi erano quasi convinti che Cristiano avrebbe giocato «perché l’allenatore non ha il coraggio di tenerlo fuori». Invece Santos, appoggiato da molti giocatori, ha saputo rinunciare al suo fuoriclasse conoscendo i rischi del mestiere: se avesse perso la partita sarebbe stato incenerito dalla critica e dai tifosi, anche quelli che appoggiavano a priori la decisione trasgressiva. La verità è leggibile, in prospettiva. L'esclusione, determinata anche dallo screzio della partita con la Corea, sta rovinando l’atmosfera in un gruppo che ha scoperto un tabellone gratificante: battendo il Marocco, la grande sorpresa del torneo, il Portogallo volerebbe in semifinale per poi giocarsi i sogni con Francia o Inghilterra.

Attacchi

Ma se Ronaldo è stato sobrio nelle reazioni, almeno mediatiche, limitandosi ad affermare che «l’unica cosa che conta è vincere il Mondiale» e smentendo l’imminente trasferimento in Arabia Saudita, la sua tribù si è scatenata attraverso i social media. La fi danzata Georgina Rodriguez, immortalata in tribuna allo stadio Lusail, ha scritto un post ironico: «Congratulazioni Portogallo. Mentre gli 11 giocatori cantavano l'inno tutti gli obiettivi erano su di te. Peccato non aver potuto godere del miglior giocatore del mondo in tutti i 90 minuti. I fan non hanno smesso di reclamarti e gridare il tuo nome. Spero che Dio e il tuo caro amico Fernando (Santos, ndi) continuino mano nella mano e ci facciano vibrare ancora».

La famiglia

Ancora più dure sono state le sorelle, secondo un copione evidentemente studiato. Elma Aveiro ha commentato così la serata, riferendosi ai commenti dei tifosi: «Sì, Ronaldo non è eterno, sì, Ronaldo non giocherà per sempre, purtroppo non fa più gol, è vecchio, il Portogallo non ha bisogno di Ronaldo...». E ancora: «Tutto quello che ha fatto è stato dimenticato, è un peccato umiliare un uomo che ha dato così tanto. Ne riparleremo». Poi, secondo round: «Sei rimasto in panchina ed è bello che tu ti sia riposato, anche far giocare gli altri fa parte di questo sport e stancarsi con una squadra così non vale la pena (...). Chiedo all'1% dei miserabili e degli ipocriti di non dire cazz..., fate una brutta figura, sputate nel piatto dove avete mangiato. Ronaldo è eterno». L’altra sorella Katia Aveiro ha rincarato la dose: «La pochezza di gran parte del popolo portoghese... Continuano a insistere sull'offesa e sull'ingratitudine. Sono troppo triste per quello che ho letto e sentito non qui in Qatar, ma nel mio Paese... Ma davvero triste. Volevo davvero che Cristiano tornasse a casa, lasciasse la Nazionale e si sedesse accanto a noi per poterlo abbracciare e dirgli che va tutto bene, ricordargli cosa ha conquistato (...). Qualunque cosa tu decida noi siamo con te. Fino alla morte». Un bel contorno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA