L’abbraccio di Macron: “Mbappé, sei il futuro”

Il presidente francese partecipa alla delusione: «A Kylian ho detto che ci ha resi molto orgogliosi»
L’abbraccio di Macron: “Mbappé, sei il futuro”© EPA
Fabrizio Patania
4 min

DOHA (dall’inviato) - Kylian è crollato a terra, in lacrime. Nascondeva la faccia dietro la maglietta. Era distrutto l’asso della Francia. Emmanuel Macron, presidente della Francia, è sceso in campo, lasciando la tribuna dello stadio Lusail, per andare a consolarlo. «Mbappé è il capocannoniere di questo Mondiale, ne ha vinto uno in Russia quattro anni fa e ha giocato un’altra grande finale in Qatar. Si tratta di un giocatore straordinario». Lo sport è così. Si può diventare leggenda o finire nel baratro. Solo Pelé aveva vinto due titoli iridati così giovane. Mbappé compirà 24 anni domani. Forse Neymar a 30 anni, ma non con la sua forza e con la sua prepotenza, può ancora competere ad altissimi livelli, se resterà riferimento del Brasile. Ronaldo sta chiudendo con il grande calcio. Messi ha compiuto 35 anni e difficilmente vivrà un altro Mondiale. Nuovi talenti si affacceranno e dovranno inseguire Mbappé, destinato a diventare (se non lo è già) il giocatore più forte del mondo. Davanti, se non perderà velocità, avrà almeno altri otto o dieci anni di carriera.

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Così lo ha risollevato il presidente della Repubblica francese quando è sceso in campo e Infantino, gran cerimoniere della Fifa, non aveva ancora dato il via alla premiazione. «Ho detto a Kylian che ha solo 24 anni e molte altre opportunità davanti. Non sono nella posizione migliore in una serata così per entrare in connessione con il pensiero degli altri, perché sono triste quanto lui. Mbappé, però, ci ha resi molto orgogliosi e mi sentivo di incoraggiarlo». Anche Nasser Al Khelaifi, presidente del Paris Sant Germain, si è accodato. «Sono triste per Mbappé». Chissà, forse la proprietà qatariota lo avrebbe preferito con la Coppa al posto di Messi, simbolo molto meno rappresentativo del Psg, destinato a lasciare la Tour Effeil a fine stagione. Di sicuro Kylian le ha tentate tutte per ribaltare l’esito della finale. Suo anche l’ultimo tentativo, quando Marciniak stava già con il fischietto in bocca, facendo sudare freddo i cinquantamila argentini, Scaloni e Messi. Doppio dribbling e destro potentissimo da fuori.

Tripletta

Un gol dietro l’altro per spaventare l’Argentina e mandarla a un soffio dal baratro. Mbappé ha spostato di peso la finale negli ultimi dieci minuti dei tempi regolamentari e nei supplementari. Sembrava un braccio di ferro. Messi segnava e Kylian rispondeva. Da centravanti è diventato immarcabile. Per ottanta minuti, con la Francia ferma e senza spinta sulle fasce, era rimasto a guardare. Dai tempi di Ronaldo il Fenomeno, Mondiale 2002 in Giappone e Corea, nessuno realizzava una doppietta in finale. Tra il primo e il secondo gol sono trascorsi appena 97 secondi, nei supplementari sarebbe arrivato anche il terzo su rigore. Un’impresa epica, quasi mai riuscita a nessuno. Soltanto l’inglese Geoff Hurst era riuscito a realizzare una tripletta nella finale del 1966 tra Inghilterra e Germania. Ora sono quattro i gol realizzati nell’ultima partita del torneo: Mbappé nel 2018 mise la firma sul 4-2 alla Croazia. Numeri impressionanti, rendimento super. Lo collocano già ora tra i più grandi di sempre al Mondiale. La tripletta all’Argentina gli ha permesso di raggiungere quota 12 gol in 14 presenze nel torneo. A 23 anni e 363 giorni è il giocatore più giovane a scavalcare la soglia dei 10 gol in Coppa del Mondo, superando Gerd Müller (24 anni, 226 giorni). La Francia, quattro finali a partire dal 1998, ha un’assicurazione sul futuro, non solo una ricchezza straordinaria di talenti. Mbappé è già il favorito per il 2026. 


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