Il Belgio perde Hazard e cerca l’allenatore

Dopo quattordici anni finisce una storia travagliata. I saluti via social: "Grazie per l'amore"
Il Belgio perde Hazard e cerca l’allenatore© EPA
Davide Palliggiano
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Una storia cominciata il 19 novembre 2008 e finita 14 anni dopo con un Mondiale particolarmente amaro. Eden Hazard ha deciso così, a soli 31 anni, di lasciare la nazionale belga e di far spazio ai giovani talenti che in Qatar si sono soltanto intravisti. Quello che fino a tre anni fa era considerato un fuoriclasse ha vissuto, da quando è arrivato al Real Madrid, un inaspettato declino. Problemi fisici, infortuni, un paio di interventi chirurgici e pochissima fiducia da parte prima di Zidane e poi di Ancelotti. L’annuncio dell’addio ai Diavoli Rossi l’ha fatto via social: «Si volta pagina, grazie per l’amore e l’appoggio incondizionato» ha scritto il capitano su cui Roberto Martinez aveva fatto grande affidamento per le speranze del Belgio di andare avanti nel Mondiale. «Ho deciso di lasciare la nazionale, ma la successione è pronta». Un passo indietro significativo, quello di Hazard, il cui rendimento ha subìto una netta fase discendente da quando ha lasciato la Premier e il Chelsea. Il bilancio con il Belgio, pur senza trofei, resta di tutto rispetto: 126 presenze e 33 gol. Il punto più alto l’ha raggiungo con il 3° posto al Mondiale del 2018 in Russia. 

Cercasi ct

Hazard a parte, i Diavoli Rossi sono alle prese con una rivoluzione, ma la federcalcio non è riuscita ancora a individuare un successore di Martinez tanto che ha chiesto alla Pro League di fornire competenze tecniche per la scelta del nuovo ct inserendo in una sorta di task force anche gli allenatori Jaecques (Anversa), Locht (Standard Liegi) e Verhaeghe (Bruges). Loro, insieme all’ad della federcalcio Bossaert, sceglieranno l’uomo che dovrà guidare il Belgio al rinnovamento della ‘Golden Generation’.


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