Camerun di fuoco, Onana è fuori

Il ct Song gli chiede di giocare di meno con i piedi e iniziano le frizioni: prima la risposta a tono, poi il no alla panchina. E alla fine il portiere lascia il Mondiale
Camerun di fuoco, Onana è fuori© Getty Images
Roberto Maida
5 min

DOHA (QATAR) - Come farsi male da soli. André Onana, il portiere dell’Inter, è stato cacciato dal ritiro della nazionale camerunese poche ore prima della partita contro la Serbia. Il suo Mondiale è finito per una ruvida discussione con il più giovane ct del torneo, Rigobert Song, che anche da giocatore non era un difensore che si voltava dall’altra parte se era necessario usare i muscoli. Dopo la partita, che quasi condanna il Camerun all’eliminazione, Song ha motivato così l’allontanamento di uno dei pilastri della squadra: «André è uno dei tre portieri migliori d’Europa, rappresenta un grande club, ma è anche un ragazzo imprevedibile. In un gruppo sono fondamentali le regole e la disciplina. E’ stato lui a chiamarsi fuori, noi abbiamo solo accettato la sua decisione. Il suo sostituto, Epassy, è altrettanto degno di giocare». 

La ricostruzione

Bisogna però andare oltre, perché le incomprensioni tra Song e Onana partono da lontano. E negli ultimi giorni hanno portato verso lo scontro. E’ stato l’allenamento di sabato a provocare la rottura. Il commissario tecnico ha rimproverato Onana di utilizzare con eccessiva disinvoltura il gioco con i piedi, dopo i 26 tocchi fuori dall’area registrati contro la Svizzera: «Non sei mica più all’Ajax, se continui così faccio giocare Devis». Cioè, Epassy. Onana, infastidito, avrebbe risposto a tono. Domenica poi, Song ha comunicato la formazione alla squadra, con l’interista fuori. E Onana ha reagito annunciando che non sarebbe andato in panchina. Da qui il provvedimento disciplinare di escluderlo dalla rosa. «Se vuole tornare in gruppo, ce lo dica. E noi lo aspettiamo» ha aperto Song. Ma il giocatore non ne vuole sapere e ha già comunicato all’Inter di essere pronto a lasciare il Qatar.

Caso Onana, la spiegazione di Song

Polveriera

Il caso ha richiamato l’attenzione su una squadra già tormentata da polemiche latenti. Molti giocatori, ancora prima del Mondiale, non avevano gradito l’esonero dell’allenatore portoghese Toni Conceiçao, che aveva guidato la squadra alla qualificazione. Il presidente federale, che è Samuel Eto’o, ha preferito puntare su Song perché, secondo i maligni, gli lasciava più margine per intervenire nelle scelte tecniche e non batteva ciglio davanti al suo vezzo frequente di allenarsi con i giocatori. In particolare, secondo quanto raccontano i media camerunesi, uno dei motivi di frizione tra Song e Onana sarebbe nato a proposito dell’ex torinista N’Koulou: il portiere ne aveva “sconsigliato” l’utilizzo. Una discussione tira l’altra. L’epilogo è stato quasi inevitabile, con tanto di comunicato di sospensione della federazione camerunese. Eto’o non è intervenuto: Song è il suo allenatore, la moglie di N'Koulou è una sua cugina ma Onana è il suo pupillo, perché è cresciuto nella sua accademia. Incroci pazzeschi. 

Onana, le ultimissime

L'uomo nuovo

Il Camerun ha così schierato Devis Epassy, portiere dei 29 anni che gioca in Arabia Saudita, nell’Abha: prima di trovarsi catapultato al Mondiale aveva solo 5 presenze in Nazionale. Uno sconosciuto totale. Lo abbiamo incontrato dopo la partita, in un clima inconsueto per il torneo: Epassy si è fermato circa un’ora per le interviste, senza scontentare nessuno, parlando indifferentemente francese e inglese. «Ho saputo domenica che avrei giocato - ha svelato - e per me è stata ovviamente una grande occasione. Non entro nella questione che sapete, perché riguarda Onana e il ct. Ma posso dire che André mi è stato di grande supporto nelle ore precedenti alla partita». Non è stato un debutto memorabile per Epassy, che almeno sul gol di Milinkovic avrebbe potuto fare meglio: «Non riesco adesso a giudicarmi, devo rivedere la partita. Naturalmente, sono felice di aver vissuto quest’esperienza, che ci lascia ancora delle speranze di qualificazione». Certo, battere il Brasile sarà molto complicato. Ma per lui è già tanto esserci. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA