Marocco, Sabiri esclusivo: “Al Mondiale è proibito avere paura”

"Sto giocando con una gamba sola, ma siamo qui per fare la storia. E non temiamo il Portogallo"
Marocco, Sabiri esclusivo: “Al Mondiale è proibito avere paura”© EPA
Roberto Maida
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È successo qualcosa di così grande da far scomodare anche il re. Mohamed VI, sovrano del Marocco dal 1999, è sceso in piazza a Rabat nella serata di martedì per festeggiare con il popolo in delirio la vittoria sulla Spagna. È considerato un modernizzatore in patria e lo ha voluto dimostrare anche con questa scelta sorprendente: 59 anni, due figli, ha un patrimonio stimato in 2,1 miliardi di dollari. Lo hanno applaudito in tanti, per strada. Non è stata solo una notte di festa: in molte parti del mondo le celebrazioni dei tifosi marocchini sono state accompagnate da incidenti. Comunque resta la più bella pagina della storia del calcio arabo. Ne abbiamo parlato con Abdelhamid Sabiri, centrocampista classe ’96 della Sampdoria.

Sabiri, vi state rendendo conto?

«In realtà ancora no. A essere onesto sono confuso. A che punto siamo del torneo?»

Quarti di finale.

«Ecco. È un momento storico per l’Africa e per il mondo arabo. Era ora. Siamo contenti. Ci eravamo confrontati prima della partita. Eravamo convinti che la Spagna si potesse eliminare. L’obiettivo era raggiungere i rigori e l’abbiamo ottenuto».

Vi aspettavate di andare così avanti nel Mondiale?

«Sinceramente sì. Non eravamo venuti in Qatar per giocare solo tre partite. Ora affronteremo il Portogallo e proveremo a sfruttare le nostre qualità. Le partite durano 90 minuti o anche di più, come avete visto. Non partiamo battuti».

Bounou detto Bono è il nuovo eroe nazionale.

«Non mi sorprende. È il portiere più forte che io conosca».

Tanti di voi sono nati o cresciuti all’estero. Lei per esempio dall’età di tre anni si è trasferito in Germania, a Francoforte. Nessuno però, quando si tratta di scegliere, abbandona la nazionale marocchina.

«È particolare il nostro gruppo, vero. Ma il nostro sangue è quello. Se voi siete italiani, rimanete italiani anche se nascete in Marocco giusto? Non c’entra nulla il posto in cui cresci se i tuoi genitori, le persone che ti danno la vita, ti trasmettono i valori e la cultura della loro terra. È un marchio che ti rimane dentro. Noi per questo siamo qui, per fare la storia del nostro Paese».

Quando è andato a calciare il rigore, si sentiva tranquillo?

«Certo, io sono così. Non avevo insicurezze. Voi giornalisti ovviamente non potete capire fino in fondo cosa significhi per un calciatore giocare un Mondiale. Quando rappresenti il tuo Paese a questi livelli, sei pronto a tutto per aiutarlo: il rigore lo avrei calciato anche su una gamba sola».

Perché negli ultimi tempi non ha giocato nella Sampdoria?

«Ero infortunato. C’è stato anzi il rischio che non potessi neppure partecipare al Mondiale. Ma ho lavorato duro, con tanta fisioterapia. In Italia tanti pensavano che la lesione fosse finta ma la società conosce la verità. Ho anche inviato foto della risonanza magnetica allo staff medico per dimostrarlo. Anche qui in Qatar non gioco con continuità per questa ragione. Non sto bene. Sento dolore dopo 15-20 minuti, come è successo contro il Canada. Ma resisto».

Cosa pensa di questo commissario tecnico, Regragui, che vi ha portato tra le prime otto squadre del mondo?

«È una persona incredibile ed è il migliore allenatore che io conosca. Dovrei portarvi nello spogliatoio per farvi capire quanto sia importante per noi. Ha sempre un piano preciso per le partite».

E di Cheddira che dice?

«Molto bravo, ha un grande futuro perché ha potenziale. Non è facile giocare in Serie B, anche io l’ho fatto con l’Ascoli. Se sai emergere sei bravo».

Chi l’ha cercata dall’Italia per complimentarsi?

«Marco Giampaolo e il suo staff, il ds Faggiano, il mio procuratore Michelangelo Minieri, il patron dell’Ascoli Max Pulcinelli (non cita l’attuale allenatore Stankovic, ndi)».

Con la Sampdoria è in grande difficoltà, mentre per il Marocco è uno dei campioni di Doha.

«Siamo stati un po’ sfortunati in Italia in questo inizio di stagione con i risultati. C’è stato un alone di negatività che ci ha condizionati. Ma spero e credo che ci tireremo fuori da questa situazione complicata».

Ma Sabiri sarà ancora della Sampdoria a gennaio? Si parla di un’ipotesi Fiorentina.

(Ride e non vorrebbe rispondere) «Non lo so, per ora sono un calciatore della Samp. Non mi hanno detto altro».


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