Boniek: “Juve, eravamo i più forti al mondo. Rigiocherei Roma-Lecce”

Il vicepresidente della Uefa, parla anche della Polonia: “Se giocatori come Lewandowski fossero rimasti in patria, avremmo avuto un campionato più competitivo”
Boniek: “Juve, eravamo i più forti al mondo. Rigiocherei Roma-Lecce”© Getty Images
2 min

Quante cose da dire per Zbigniew Boniek, vicepresidente della Uefa, che è stato intervistato dagli spagnoli di As. Naturalmente, il primo argomento sul tavolo riguarda la Polonia, impegnata oggi nell'esordio dei Mondiali in Qatar. Ma poi Zibì spazia, tornando sul suo periodo in Italia, con le maglie di Juve e Roma.

Boniek: “Vorrei giocare la semifinale di Spagna 1982”

Boniek sulla sua Polonia rivela: “Siamo lontani dai campionati e dai club potenti. Con un budget di 30-35 milioni non puoi avere squadre molto forti, per questo si punta molto sui giovani. Se giocatori come Lewandowski fossero rimasti in Polonia il campionato sarebbe potuto essere più competitivo. Ma ciò non è stato possibile".

Polonia che, nel 1982, arrivò in semifinale ai Mondiali di Sapagna, perdendo 2-0 contro la lanciatissima Italia di Bearzot: “Uno dei miei rimpianti è non aver giocato quella partita per squalifica”.

Boniek: “Alla Juve eravamo bravi e intelligenti”

Si passa all'Italia: “La mia Juve era una squadra fantastica fatta di grandi giocatori grazie all'avvocato Agnelli. Nel mio periodo siamo stati senza dubbio la squadra più forte al mondo. Non eravamo bravi solo in campo, ma anche fuori. Eravamo ragazzi intelligenti, molti adesso sono in posizioni alte, come lo è stato Platini, io o il presidente della Lazio Zoff".

L'esperienza alla Roma: “Il secondo rimpianto è la penultima partita del campionato 1985-86 contro il Lecce. Avremmo potuto vincere lo scudetto, sarebbe stato storico”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA